Dancing Brigidino | |
Via Leonardo da Vinci 26 – Borgano – Lamporecchio | tel. 0573.82351 347.7878774 |
Quando si balla | |
sabato sera | liscio e revival con orchestra |
domenica sera | liscio e revival con orchestra |
Prezzo | |
inferiore a 10 euro | |
Pista da ballo | |
17 passi x 12 passi | |
Parcheggio | |
Non molto grande a fianco del locale | |
Dove si mangia | |
I brigidini sono i tipici dolci di Lamporecchio: cialde dorate friabili, di forma ondulata e rotondeggiante di circa sette centimetri di diametro, gli ingredienti sono zucchero, farina, uova ed essenza di anice. Quando si morde scrocchia.
Lo si trova facilmente sulle bancarelle delle fiere e delle sagre toscane, nei luna park, e fuori delle chiese nelle feste del patrono. Gli ambulanti lo cuociono sul posto tramite un marchingegno che è un indecifrabile misto tra un impastatrice ed un bidone di benzina, confezionandolo in un tipico sacchetto trasparente dalla forma stretta e allungata dal costo oscillante dai tre ai sette euro.
La leggenda vuole che nel medioevo siano state le suore del vicino convento di Santa Brigida, il cui compito era quello di produrre le ostie, ad inventare per sbaglio il brigidino. Tutto cominciò con un errore di una qualche monachina che si confuse mentre stava preparando l’impasto delle ostie. Per non sprecare quel composto, che pure doveva già essere gradevole, le sorelle pensarono di ingentilirlo aggiungendovi dei semi di anice.
Secondo me la monachina era precedentemente strafatta di anice e pasticciò con l’impasto concependo quindi questo meraviglioso portento.
Nacque così quel chicco destinato a divenire una tradizione a Lamporecchio, dove la ricetta si tramanda di generazione in generazione dando vita a molte botteghe artigianali specializzate proprio nel brigidino, i miei gusti privilegiano da sempre la Pasticceria Carli che per inciso sforna anche un delizioso berlingozzo composto dello stesso impasto, ma molto più morbido.
Si dice nella piana che a Lamporeccchio si siano fatti ricchi coi brigidini e ci deve essere del vero. Ecco dunque che anche la sala da ballo locale rende omaggio allo sfizioso manicaretto ed abbiamo quindi il Brigidino di Lamporecchio, per l’esattezza di Borgano di Lamporecchio.
Sarebbe un po’ come intitolare al Castagnaccio la sala da ballo di San Marcello, o il Ventricino quella di Piancastagnaio, e così il Lampredotto di Scandicci e il Mallegato di Pescia.
Ma non è proprio così, è piuttosto che a Lamporecchio sono orgogliosi del brigidino e effettivamente gli devono molto. Il brigidino è una specie di nume tutelare del posto.
Ma veniamo al dunque
Finalmente i miei compagnoni lisciomani sono venuti con me al Brigidino.
Questa sala da ballo si trova in località Borgano e qui ci tengono a specificare che non si tratta di Lamporecchio anche se i due abitati sono contigui.
Il paese è in posizione strategica non troppo lontano dalle città per scoraggiare gli appassionati, accoglie gli affezionati frequentatori del posto e solo chi ha veramente voglia di ballare tanto da farsi qualche chilometro in più da Pistoia e Prato o dalla vicina Valdinievole.
L’edificio è un parallelepipedo munito di tetto spiovente, proprio come nei disegni infantili. In origine sede dell’associazione Reduci e Combattenti è da 35 anni il circolo arci di Borgano. Mantiene viva con orgoglio la tradizione del ballo liscio per due giorni a settimana e comunque rappresenta luogo di aggregazione per tutto l’anno aprendosi anche per feste e rappresentazioni delle scuole.
E’ un pochino stantìo come si dice dalle nostre parti, un po’ vecchiotto insomma, ma ci sono scelte funzionali difese a spada tratta dal gestore Enrico Leporatti, anfitrione squisito e appassionato, di una gentilezza di altri tempi.
Le sedie in plastica ad esempio, sono quelle bianche da giardino che costano pochi euro e decisamente non sono belle, rispondono però ad una logica, sono impilabili e facilmente trasportabili, consentono di trasformare la sala in una grande palestra per la scuola di ballo o per altre manifestazioni, e poi sono più facilmente pulibili rispetto ai divanetti di stoffa che tendono ad assorbire e rilasciare con insospettabile lentezza la polvere di secoli di ballerini, e poi, ammettiamolo, sono pure comode.
Ciò che si perde in belluria si guadagna in funzionalità, quel fenomeno del Leporatti mi ha quasi convinto con le sue teorie.
Sul botteghino, però, non accetto scuse, andrebbe rifatto perché pare una garitta con la cassiera incastonata al buio come una sentinella tra cassetti e scontrini.
Anche il guardaroba non è propriamente moderno, in compenso la guardarobiera è una signora affabile e spiritosa, verrebbe voglia di fermarsi a chiacchierare tutta la sera senza neppure entrare.
Il bar è da casa del popolo, il che non è necessariamente un’offesa, fuori moda e accogliente, senza grandi pretese né ambiziosi barman, ma coi quotidiani e le carte da gioco sui tavolini, la sala giochi e la tivvu sempre accesa, da paese insomma.
Tra convenevoli e chiacchiere alla fine si entra nella bella sala rettangolare: palco dell’orchestra rustico in legno sullo sfondo, grande quanto basta, ai lati una fila di tavoli e sedie ed in fondo una triplice fila, sulla parete opposta all’orchestra troneggiano i grandi specchi per far rimirare le signore e soprattutto i ballerini della scuola di ballo “Dance Project Toscana”di Francesco Calcò che qui tiene i corsi.
Pavimento in piastrelloni di gres marmorizzato color mattone, pareti tinteggiate di rosa con tendaggi azzurri, tavolinetti bianchi e, come detto, sedie bianche da giardino.
Il soffitto è a doghe color marrone arricchito da luci colorate e quattro ventilatori a pala, non è altissimo.
Al Brigidino si balla bene perché chi viene qui, scuola o no, si muove a tempo e con garbo, lasciando spazio agli altri e senza spingere, si conoscono le buone regole di comportamento della pista, i balli di gruppo sono racchiusi in brevi serie di due tre pezzi e le signore indossano scarpette da ballo estratte come per magia da minuscoli necessaire.
In pista aria respirabile, ai tavoli si può discorrere senza bisogno di alzare la voce in un clima di cordialità agevolata dalla presenza premurosa e costante del gestore. Può ospitare fino a 250 persone.
Ovviamente a un certo punto della serata, la direzione fa girare piatti di brigidini su tutti i tavoli, e ci mancherebbe ! Si balla fino alle due e la gente si attarda volentieri.
Le orchestre sono quelle del giro, senza cadute di stile e senza slanci. E’ il regno del terzinato.
Giudizio
Non smetterei più di parlare di questo locale, mi aggrada assai, e poi mi stanno simpatici tutti. Il mio giudizio potrebbe non essere obiettivo, ma mi sento di dargli il massimo, tre ballerini, ci metterò un meno solo perché l’ingresso alla sala non è degno della qualità del posto.
Coraggio Enrico, spendiamo un po’ di soldi per il nostro croccante friabile gustoso Brigidino di Borgano.
La sala da ballo nella zona dove si balla bene e si trova una accoglienza gradevolissima complimenti al gestore Enrico