El Pueblo Latino

 

El Pueblo Latino

 
Via Puccini, 79 Calenzano – Firenze tel. 055.8873501
Quando si balla  
mercoledì liscio e moderno
venerdi latino americano
sabato revival e moderno
domenica liscio e moderno
Prezzo  
inferiore a 10 euro
Pista da ballo  
8 passi x 13 passi
Parcheggio  
Davanti al locale,
Dove si mangia  
al piano superiore del circolo, pizza, antipasti e pastasciutta

Poiché queste storie sono spesso infarcite di stupidaggini e facezie irriverenti che non hanno ovviamente lo scopo di offendere la sensibilità di alcuno, sento il dovere di riportare come prima cosa, e cosa seria finalmente, il testo con cui viene descritta la nascita di questo circolo, e il succo vale idealmente per tutti gli altri circoli dei quali ci occupiamo.

“Subito dopo la liberazione, un gruppo di cittadini si unì per gestire all’interno della ex “casa del fascio” la nuova casa del popolo.

In breve la struttura sarebbe però divenuta la caserma per i carabinieri di Calenzano.

Il giorno previsto per lo sgombero, uno fra i tanti presenti, indicando un campo accidentato pieno di buche, disse rivolgendosi alle forze dell’ordine:” State tranquilli, non succederà niente, costruiremo la nostra Casa del Popolo proprio qui accanto!”.

Fu così che si iniziò una sottoscrizione per il buon esito della quale fu di fondamentale importanza Otello Faggi, uomo di grande valore umano e rettitudine morale, al quale cittadini di ogni credo e inclinazione politica affidarono le somme per l’acquisto di una prima  parte del terreno che si avverò nel 1953.

La prima costruzione fu quasi esclusivamente frutto dell’impegno e dell’opera di volontari, che ogni giorno dopo il lavoro, nei sabati e nelle domeniche si dedicavano alla costruzione.

Nel corso degli anni 50 si aprì il primo bar per i soci, la pista da ballo “Cento stelle” e il cinema estivo all’aperto.

Nel 1959 fu acquistato un secondo appezzamento di terreno, iniziata la costruzione del cinema al chiuso “Majakowskji” ed il primo e secondo piano sul precedente manufatto del 1954.

Dagli anni ’60 ad oggi sono stati fatti diversi ampliamenti dell’immobile grazie ai tantissimi volontari che hanno prestato il loro contributo. Tanti sono i soci scomparsi che analogamente a quanto avvenuto in altre città dettero vita con  il loro impegno e la loro convinzione a questa avventura che si protrae fino ad oggi.”

Questo è quanto dovuto a chi nel tempo ha dedicato tanta passione ad uno scopo ideale in segno di fraterna condivisione

Ma veniamo a noi.

C’era una volta la casa del popolo, una invenzione dei comunisti mangiapreti per radunare operai e contadini, indottrinarli sul Capitale e insegnar loro a mangiare i bambini, un luogo mitico dove le donne in  segno di fratellanza la davano  a tutti, anche se a me non è mai capitato di prenderla.

Col tempo le case del popolo si sono trasformate in circoli ed hanno perso la loro destinazione originaria, adesso sono locali tenuti sovente da cooperative e non fanno distinzione di fede politica.

Tutto cambia, la sola caratteristica  immutabile è che non sappiamo se le donne continuano a darla a tutti, ma neppure adesso si riesce a prenderla.

In una uggiosa sera di maggio, qualcuno, propone di andare in uno di questi circoli che si chiama El pueblo latino, e già per la strada uno si immagina di entrare nella casa del popolo latina e non capisce bene cosa significhi: “domus vulgus latinorum” un luogo di ritrovo per latinisti appassionati ? L’ospizio degli Inti Illimani ? Qualcosa a che vedere con la ridente cittadina di Latina ? L’ultima casa del popolo ancora in vita occupata dai nipotini del Che?

Sorpresa:  la  classica balera di periferia, il mio regno.

Una piccola sala accogliente con comode poltroncine marroni distribuite fra il bordo pista ed una superficie rialzata alla quale si accede da un gradone largo e  ben segnalato, la presenza di due colonne con specchi un poco pericolosi non disturba più di tanto la piccola pista da ballo di forma rettangolare con un leggero sguancio laterale per agevolare i pivot ed con un perfetto pavimento dove ci si slancia senza scivolare, un palco per l’orchestra un po’ troppo piccolo e a ridosso dei ballerini.

Aria condizionata soffiata senza violenza direttamente sulla pista da ballo che alleggerisce lo sforzo e la calura, un bell’ambientino davvero.

Un locale gradevole gestito con cortesia e snellezza cortese da città operaia, all’una del mattino si accendono le luci centrali e l’orchestra stacca, il bar è già chiuso e i gestori fanno uscire i clienti, sbarrano le porte e se ne vanno, il complesso termina di smontare l’attrezzatura con la sala deserta, infila una uscita secondaria  e sbatte la porta.

Ma un locale da ballo è fatto da struttura e clienti abituali e qui il bello viene dalla clientela: chi frequenta il pueblo latino, gli operai e i contadini di un tempo, quelli che venivano a bere alla fonte del socialismo ? no, i vampiri.

C’è una fame atavica di incontri e palpamenti che si respira nell’aria, pare quasi che chi entra non abbia tempo da perdere in corteggiamenti e moine, del resto l’età non lascia molto tempo alle fantasie.

Sarà bene prestare grande attenzione alla vostra compagna, moglie, fidanzata, amante o mamma che sia, perché sarà oggetto di richieste incessanti fino a quando non ve ne sarete andati, per questo sembra un locale di vampiri assetati.

Fate finta di niente, non parlate con nessuno e non date confidenza, tenete la vostra compagna stretta e cercate di arrivare in fondo alla serata non staccandovi mai da lei, qualora doveste andare al bagno parcheggiatela al guardaroba facendovi rilasciare lo scontrino o chiudetela a chiave nel bagno delle donne.

Quando ballate  ammanettatela  a voi oppure legatevi per le caviglie, con evidente nocumento per il vostro ballo, anche se  potreste comunque trovare qualcuno disposto a ballare anche con voi in un imbarazzante  tango a trois.

Per non perder cacciata ed anticipare gli altri c’è chi chiede un giro di tango già nel parcheggio senza nemmeno domandarsi se siete lì per entrare nel locale o se invece non siete venuto a trovare la zia Clotilde che abita da quelle parti.

La sola controindicazione è non dare confidenza  a nessuno e tener gli occhi bassi scivolando nella penombra senza farsi notare.

Naturalmente non tutti i clienti sono vampiri, ci mancherebbe altro ! diciamo che ogni sala da ballo ha i suoi cercatori di avventura e qui ce n’è un singolare concentramento, basta sapere come funziona, indubbiamente esiste una clientela di nicchia che ama queste situazioni, l’importante è non finirci dentro per sbaglio perché qui vige la severa legge della transilvania.

La pista è affollata, non è molto grande, qui potrete assistere al raro spettacolo di pomiciamenti da terza età che farebbero tanta tenerezza a generi e nuore se li potessero vedere, non frega molto di ballare, si va per fare conoscenze e  raccattare l’anima gemella tardiva, o tardona come dir si voglia.

Così buona parte della sala è intasata da coppie in calore avvinghiate come quindicenni in esplosione ormonale e con un certo imbarazzo dovrete farvi largo a spinte per poter fare un minimo di passi di danza lungo i bordi .

Dopo un’oretta la situazione si sarà assestata, i vampiri avranno capito che siete una coppia inossidabile e indivisibile e vi lasceranno in pace, sarete ignorati a favore di nuovi arrivi o singole rimaste isolate sulle poltroncine, per sventura o per libera scelta.

Allora potrete ballare tranquilli e gustarvi la serata, ma non abbassate mai la guardia perché ci sono ancora i ritardatari, scapoli appena usciti dai sarcofagi che arrivano verso la mezzanotte,  e anche questi devono svolgere il loro compito di ricerca ossessiva del partner per la serata.

Il Pueblo si trasforma magicamente il venerdì sera, quando mi si racconta diventa teatro per sfrenati balli caraibici e l’età dei frequentatori scende vertiginosamente riprendendosi la sua natura di salsera.

Ma questa è un’altra storia.

Oggi la casa del popolo ospita al suo interno associazioni sportive, gestisce un bar, una sala da ballo invernale e di una estiva, una pizzeria, un self service , una sala TV, una sala carte e di una sala biliardi. Nel periodo estivo si balla all’aperto.

Giudizio

Ci si riferisce alla sola serata del sabato,

Si balla bene su un bel pavimento senza soffrire il caldo, ma si ballerebbe meglio se la pista fosse più grande e meno assediata dalla folla di coppie statiche e singoli che puntano la preda.

Le sedute sono gradevoli, il costo minimo ed il personale cortese, una decorosa serata di liscio senza infamia  e senza lode.

Un ballerino et demì

 

 

 

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