Dal greco “protos” primo, che sta innanzi a tutti; nelle parole composte ha il senso di primo ad esempio protocollo, protomedico ecc
Proto è uno dei miei amici di ballo.
E’ basso e tarchiato a fuoco dal lavoro di fabbrica, mani di corteccia e piedi piccoli, ha incorporate batterie di lunga durata a basso consumo fatte apposta per lui in fonderia che deve avere inserite tra le ascelle e la schiena perché suda in continuazione e cambia tre magliette e due camicie per sera.
Quando balla muove i piedi in tutte le direzioni, avanti, indietro, a lato, sopra e sotto, girando come ruote di locomotiva che sferragliano veloci sulla pista a tempo di qualunque musica si suoni.
Le braccia afferrano salde la ballerina di turno e la pilotano in una specie di rallye di giravolte arcuate e rotear di scimitarre. Ballare con esso è una corsa campestre ad ostacoli che stira le articolazioni principali e confonde tutte le teorie di ballo apprese con diligenza e fatica.
Quando balla sorride, parla e guarda il pubblico estasiato, è un bimbo che si diverte da matti ed è contagioso, trasmette allegria e cameratismo. Tutte si aspettano di ballare con lui e resterebbero delusissime se non venissero trascinate in pista, ma lui non trascura nessuna, nessuna donna resterà seduta o sola, nè lascerà che qualcuna si intristisca sulla sedia, tutte si sentiranno attraenti e interessanti.
E’ il jolly, l’asso nella manica del gruppo, una garanzia di riuscita della festa.
Le balere dovrebbero ingaggiarlo per alzare il livello di divertimento generale delle donne e invece lui fa tutto questo gratis.
Quando manca alle serate si sente, siamo tutti un po’ più mosci, anche noi maschietti perché lui, nei momenti liberi tra una danza e l’altra, scherza e racconta barzellette e ci racconta i suoi guai, le sue soddisfazioni e la vita quotidiana con enfasi e passione.
La moglie è una placida, dolce e accondiscendente compagna che se lo gusta per tutta la settimana e lo scioglie in sala da ballo, a lei non piace moltissimo ballare, ma guarda volentieri gli altri farlo. Lui ringrazia ed entra in azione.
Non si può dire che balli male, anzi. Ha insegnato molti passettini a molte dame, ha ritmo, tempismo e conosce mille trucchi, diciamo che non è propriamente ortodosso nella esecuzione di quanto scritto sui libri
Proto e una persona viva e vitale, un compagnone e sopratutto un buon amico, insomma un protoballo da sballo.