Buongiorno, sono l’architetto e maestro di ballo Isidoro Polvani membro onorario del Foro di Bagno a Ripoli e ideatore del “Metodo di ballo semplificato fai-da-te del maestro e architetto Isidoro Polvani, del Foro di Bagno a Ripoli”.
Oggi, beneamate fanciulle, tenteremo di apprendere le regole di un ballo purtroppo poco noto al grande pubblico, ma di grande effetto scenico e che facilita gli incontri tra le diverse classi sociali, comprese le più abiette: la quadriglia di maresca.
Il posto ideale dove ballare la quadriglia di maresca sarebbe Maresca, ma poiché il ridente paese montano è piuttosto piccolo per accogliere tutti ed è anche fuori mano, applicheremo le regole del nostro metodo semplificato fai-da-te ed individueremo così una valida alternativa in un bel salone con ampia terrazza a vetrate sul fiume posto al quarto piano di un maestoso palazzo dell’epoca del fascio. Se vogliamo scendere di piani e di soddisfazione può andare anche un garage dove trovi alloggio comodamente una mercedes familiare che per l’occasione dovrà essere parcheggiata in strada. Se non avete la mercedes familiare va bene anche un’altra auto purché sia anche questa parcheggiata all’esterno del garage stesso.
Limite intrinseco della quadriglia di maresca è che non si può ballare da soli e nemmeno in coppia, sarebbe una biglia di maresca, ma bisogna essere almeno quattro o multipli, quindi otto, sedici, trentadue, sessantaquattro, centoventotto, duecentocinquantasei e via a salire, più siamo meglio è.
Per il nostro fai-da-te quindi dovrete raccattare forzatamente un marito o fidanzato e almeno un paio di parenti, amici, coinquilini o passanti. Se non trovate nessuno provate all’albergo dei poveri e vedrete che troverete sicuramente qualcuno disposto a piazzarsi in casa vostra, e farete pure qualcosa di utile nella vostra vita futile e vuota.
Individuati i partecipanti al ballo occupiamoci dell’arredamento: se si tratta del garage non ce ne frega niente perché non c’è gusto ad arredare un garage, per cui basterà che buttiate via tutti gli inutili attrezzi di vostro marito, compresi gli sci, e facciate un bello spazio tutto per voi; ricordatevi di tenere il bandone socchiuso per non creare un ambiente malsano e sudaticcio che non sta bene.
Se invece si tratta del bel salone fate in modo che ci sia più luce possibile spalancando la finestra sul fiume, sostituite poi gli inutili vecchi mobili di famiglia tipo scrittoi, consolle e tavoli in noce chiaro con abbondanti piante di ficus e di rododendro, agli angoli potete posizionare delle credenzine angolari del seicento di castagno con piedini a cipolla, gli angoli infatti non disturbano il nostro ballo.
Dentro alle credenze sarà messo in risalto un bel servito bianco e azzurro di Sevres e qualche statuina di Capodimonte a tema bucolico, il resto delle suppellettili avanzate stipatele in qualche altra stanza, per esempio nello studio di vostro marito, se avete uno studio o un marito o, in alternativa, nella camera matrimoniale, dalla sua parte del lettone; alle pareti solo quadri con temi campestri e idilliaci.
Avrete ricreato così un ambiente di tipo montano che tanto si addice come sfondo alla quadriglia di maresca ed anche un bello spazio nella vostra sala perché questa danza richiede parecchi metri quadri liberi.
E adesso, mie bambole piene di aspettative, occupiamoci dei passi
La quadriglia si balla al comando di un “maestro di danza” che ordina una serie di figure o meglio manovre a spiccato riferimento corteggiatorio. Nel nostro metodo semplificato sarete voi contemporaneamente ballerina e maestro di danza.
L’abilità del maestro risiede nell’intrecciare le varie figure mantenendo l’armonia e la fluidità del ballo; le manovre più antiche sono molto semplici ma nello stesso tempo di grande effetto; queste sono alternate a comandi di esclusione grazie ai quali il maestro durante il ballo elimina le coppie danzanti facendone rimanere una sola, inutile dire che farete in modo di eliminare tutte le altre coppie ad esclusione della vostra, del resto la casa è vostra e fate come vi pare.
E’ chiaro che se siete due sole coppie la gara finirà molto presto perciò più siete meglio state.
I passi della quadriglia di maresca sono di una semplicità infantile ma sono numerosi e non posso certo elencarli tutti altrimenti non si parlerebbe più di un corso di ballo semplificato. Così vi darò qualche indicazione, diciamo gli ingredienti base, poi starà a voi, come maestra di ballo della serata, mischiarli in allegre sequenze.
Metteteci quindi:
una serie di allontanamenti e avvicinamenti dagli estremi al centro del salotto,
un presa sottobraccio uomo donna con arrocchettamenti in tondo sul posto,
almeno un paio di girotondi giocosi mano nella mano,
una sequenza di gesti simbolici da mimare col dirimpettaio: schiaffetti, levate di cappello, inchini, calcetti,
almeno uno schieramento frontale con disposizione su due file e scambi di posto alternati tra i componenti,
pacche sui propri fianchi e sul deretano accompagnati da convincenti urletti di gioia
altre cose che vi venissero in mente sul momento, tanto siete voi la maestra di ballo e potete metterci dentro quel che vi pare.
Dimenticavo la musica: dovrete individuare un pezzo che si chiami quadriglia e farlo suonare dentro il vostro riproduttore audio che metteremo su un bel piedistallo in alluminio anodizzato di color blu elettrico che terrete in bella evidenza all’ingresso del salone. Stessa dislocazione qualora con un colpo di fortuna riusciste a reperire un paio di villani che suonino organetto e ocarina dal vivo. Ma a una certa ora della notte ricordatevi di farli smettere di suonare e di dargli qualcosa da mangiare.
E ora, buon divertimento dal sempre vostro Arch. Maestro Isidoro Polvani