Ed eccomi finalmente solo soletto a Lisbona dopo un volo buono, emozionante l’atterraggio fra i palazzi col pilota che correggeva l’assetto del velivolo col joystick: oscillazione da Luna park.
Tutto secondo i piani: la metro è pulita, precisa, economica e chiara da leggere, ordinata e funzionale, ottima impressione. Sbarcato alla Placa do Pombal che è enorme, impressionante nel suo saliscendi circolare, individuato con qualche problemino l’alloggio Good Marquez Suites (71 euro) che sta nello stesso palazzo dell’Ambasciata del Belgio. La receptionist è un tantino spazientita perché non afferro il suo inglese che peraltro mi sembra corretto, ma il rincoglionito sono io che non seguo, non capisco e, a differenza del passato, non mi sforzo nemmeno di capire.
Finalmente in camera (cameretta) con finestra cieca su mezzanino (no spoiler).
Poi di nuovo Metro alla Placa do Comercio, bella, un po’ Trieste, un po’ Napoli o Barcellona o altre città di mare che non conoscerò mai.
All’Ufficio del Turismo non danno più le Credenziali del Cammino, di nessun Cammino che sia Santiago o Fatima è uguale, quindi informazione sbagliata ricevuta direttamente con e.mail dall‘ente del Turismo Portoghese e ahi ahi l’efficienza lusitana mi cade un poco, così mi sembra d’essere ancora in Italia.
Allora vado alla vicina Cattedrale da Sé che è pure l’inizio del Caminho: ingresso 6 euro e io da buon pellegrino non sono entrato. Qui hanno finito le Credenziali del Caminho di Fatima, ho il sospetto che le abbiano finite da molto, molto tempo, anzi che magari non ci siano mai state, in compenso per due euro mi hanno consegnato la Credenziale di Santiago, e va bene lo stesso, tanto per Fatima manco csiste la certificazione.
L’impressione è che non glie ne freghi niente del Caminho di Fatima e Santiago del resto è molto lontana, inizio a pensare che non saremo in tanti per strada e a me va pure bene così.
Poi ho fatto qualche, anzi molti giri nel quartiere di Alfama (due ore piene di giri) per vedere i vicoli caratteristici e cercare pure un ristorante.
In effetti di ristoranti, trattorie, bettole con Fado e osterie ce ne sono un miliardo e per tutti i gusti e baccalà e sardine quante ne volete; mi sono incaponito con Tripadvisor e ho cercato uno, due, tre posti assolutamente introvabili, o chiusi per turno o per cessata attività, alla fine ho trovato O Beco, anche troppo riservato, che aveva un sacco di pallini su Tripadvisor e mi sono fatto la mia prima Sagres e il “baccalao com Natas” che non so cosa sia, forse besciamella, panna o qualche altra cosa molliccia servita in una padella rovente. Non sono soddisfatto.
Nel frattempo noto che le donne di Lisboa sono belle e apparentemente morbide e gli uomini giovani e magri, sembrano calciatori del Benfica e mi suggeriscono nomi come Joao, Ricardo e Sergio, mi sembra di conoscerli da sempre, sono abbronzati e il colore della pelle è magnificamente sfumato dal bianco al nero. Invidio questa loro cadenza strascicata e dolce, come una serena tristezza da Fado.
Per i pochi che non lo sapessero il Fado è un genere di musica popolare tipica delle città di Lisbona e Coimbra, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio intangibile dell’umanità.
Viene eseguito da una formazione musicale composta dalla voce (fadista) che dialoga con la guitarra portuguesa a 12 corde, accompagnati dalla chitarra ritmica o viola a cui possono essere aggiunti un basso portoghese (baixo) e una seconda chitarra portoghese.
Il nome deriva dal latino fatum (destino) in quanto si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade e racconta temi di emigrazione, di lontananza, di separazione, dolore e sofferenza. Questo dice Wikipedia e chi siamo noi per dubitare ?, aggiungo che dopo dieci minuti di Fado la malinconia raggiunge inevitabilmente le parti basse dell’addome e fa cadere i coglioni a terra, in caso di maschi, cosa accade alle donne non so.
Comunque all’Alfama ogni ristorante che si rispetti ha qualcuno triste che canta il Fado tutta la sera fino a notte inoltrata, ecco perché è opportuno mangiare da qualche altra parte.
Caffè e gustosa pasterella portoghese in un bar davanti alla Cattedrale e rientro nella mia casa di stasera:
Puzza di fogna all’ingresso,
Puzza di fogna in camera
Scarafaggio gigante spiaccicato tramite scarpone e immortalato per la recensione che sarà pessima.
Insomma …….
In questo giorno ho molto guardato e poco pensato, non mi sono sentito solo, sono gasato al punto giusto e non vedo l’ora di partire.
Mi addormento col pensiero di sentirmi qualcosa zampettare sulle gambe e non è una bella sensazione, speriamo di riposare.
Fine della prima giornata.