Erano le ore 01.00 circa del mattino di questa notte quando il piantone di servizio notturno agente semplice Tumiriello Genesio veniva svegliato da un telefonata anonima.
Dopo aver risposto più volte “Pronto chi parla ?” senza avere alcuna risposta l’agente Tumiriello si metteva ad ascoltare e percepiva rumori di fondo sospetti come di rufolamenti affannosi provenienti dal telefono chiamante ed alcune voci sommesse che scambiavano il seguente colloquio, come da registrazione conservata su nastro magnetico:
“……Vedi se nel cassettone ci sono gioielli”
“Già fatto, c’è solo una collanina “
“Ma guarda te che morti di fame “
“Sei stato te a voler entrare qui. Io sarei andato nell’appartamento di sopra”
“Cazzo, abbiamo sbagliato casa !”
Il piantone Tumiriello mostrando un brillante spirito investigativo effettuava la ricerca usando la funzione “trova il mio telefono” e rintracciava il numero chiamante che nella fattispecie era costituito da un cellulare localizzato in Via Rocca Tebalda 36 in località Cicerone.
A questo punto con una fulminazione di pensiero il piantone si rendeva conto di assistere telefonicamente ad un furto in piena regola e chiamava immediatamente la pattuglia volante di servizio.
Veniva quindi allertata la suddetta pattuglia volante notturna composta dall’agente semplice Gerardo Tasselli, alla guida della vettura, dal maresciallo Battaglia sedente anteriore, e dall’ausiliario Rino Vadalà sedentegli didietro. La pattuglia stava effettuando appostamento in località lungomare di Formia presso il noto ritrovo danzante Excelsior dove si esibisce un gruppo folcloristico di ballerine brasiliane da tempo sospette di adescamento.
Appena ricevuta la telefonata dalla centrale la pattuglia si dirigeva a sirene spiegate e con i fari rotanti a led azzurri verso località Cicerone colpendo inavvertitamente a causa della forte velocità una serie di motorini in sosta che venivano abbattuti senza conseguenze per i passeggeri che peraltro non erano presenti.
Giunti davanti al civico 36 di Via Rocca Tebalda la vettura vedeva passare davanti ai propri fari a led due individui incappucciati a forte velocità di gambe sicuramente atleti molto allenati che sfrecciavano via. Senza perdere tempo in un inseguimento dall’incerto esito il maresciallo Battaglia comandava all’ausiliario Badalà affinché gli facesse strada nell’appartamento indicato dal piantone e seguendo lui a distanza di sicurezza per un questione di grado. Il Badalà seppure recalcitrante piombava dunque in casa e a gran voce intimava l’alt anche se non scorgeva nessuno, quando entrati nel tinello in formica dell’appartamento scorgevano un individuo di genere maschile munito di passamontagna che stava disperatamente cercando di cancellare la cronologia delle chiamate dal suo telefono cellulare di marca Samsung Galaxy che risultava essere di origine cinese.
Circondato l’uomo i componenti della pattuglia insospettiti dal passamontagna di colore scuro, lo gettavano a terra piombandogli addosso e comminandoli numerose scariche con il nuovo storditore elettrico modello X26 in dotazione alla volante.
L’uomo cadeva in stato di intronamento epilettico e si riprendeva solo dopo svariati minuti.
Ripresosi dal malessere fu accertato che trattavasi di tale Carlo Nardoni di anni 46, originario di Napoli, con numerosi precedenti penali e non, che fu trovato in possesso di un passamontagna e di un borsello contenente attrezzi da scasso e parte della refurtiva composta da diversi oggetti d’oro ed alcuni in peltro, il quale suddetto Nardoni nel corso del furto aveva inavvertitamente premuto il tasto di chiamata rapida del 112 salvato fra i preferiti confondendolo evidentemente con il numero della fidanzata, tale Rossella Anastasi di Caserta, incensurata.
Il Naldoni è stato quindi arrestato dal maresciallo Battaglia e tradotto in catene nelle camere di sicurezza del comando di Scauri, provincia di Latina, in attesa di essere processato con rito direttissimo. Per gli altri due complici fuggitivi proseguono incessantemente le ricerche lungo il litorale laziale e non.
Il comando centrale proporrà un encomio ed un richiamo all’agente Tumiriello Genesio autore di una brillante deduzione investigativa ma reo di essersi addormentato durante il turno di guardia notturno.
Scritto, letto e riletto e firmato dal sottoscritto
Agente scelto Settimio Paccosi fu Gerolamo