In una calda mattina d’estate, quando mancavano tre mesi alla partenza, i tre umarell misero piede nel grande negozio di articoli sportivi.
Prima di tutto si dilettarono a girovagare tra i reparti a far confondere, incuriositi dagli attrezzi ginnici, toccando tutto, facendo domande interessate di qui e di là, chiedendo prezzi di canoe, parapendii e bombole da sub tanto per chiacchierare, poi un commesso li catturò e molto gentilmente chiese cosa stessero cercando di preciso.
Il camminatore inesauribile prese in mano la situazione, che in effetti stava sfuggendo, e si recarono tutti in gruppo al reparto bastoncini da trekking: pareva infatti indispensabile l’utilizzo di doppi bastoncini per scaricare il peso dello zaino uniformemente su tutte le membra.
Di bastoncini ce n’erano di tutti i tipi e forme da rimanere basiti, “Ma bada te ! chi ci avrebbe pensato mai a questa cosa dei bastoncini” disse uno che era ignorante in materia. Alla fine i più attrattivi furono ritenuti i pieghevoli in alluminio anodizzato color oro, costosi ma leggeri e allungabili a misura umana. Il camminatore esperto diede la sua benedizione all’articolo, ma il ballerino di liscio timidamente chiese se fossero proprio indispensabili questi bastoncini pieghevoli perché quando c’era stato l’altra volta vent’anni prima non aveva alcun bastone.
Lo guardarono tutti sdegnati, ma lui non si fece convincere e se la cavò dicendo che si sarebbe fatto un bastone di frassino direttamente sul cammino, anzi per ripicca si sarebbe fatto un vero e proprio bordone da pellegrino, lungo un paio di metri.
Fu a quel punto che gli altri risero di gusto.
Si passò quindi ai calzini
Quelli che credevano che per i calzini fosse sufficiente tirarne fuori qualcuno dal cassettone e metterseli furono redarguiti dall’esperto camminatore coadiuvato dal commesso del negozio di articoli sportivi.
Uno precisò che avrebbe dovuto chiedere alla moglie dove teneva i suoi calzini perché era sempre stato un compito suo ed essa moglie non voleva che lui mettesse le mani nei cassetti a far disordine, disse proprio così.
Fatto sta che il commesso del negozio di articoli sportivi, dopo aver dissertato col camminatore infaticabile sulle bellezze naturali delle prealpi bellunesi, estrasse da un espositore dei magnifici calzerotti variopinti.
“Questo ll’è i’mmeglio che l’offre i’mmercato “ assicurò il commesso del negozio di articoli sportivi, che era di Firenze.
“O che sarebbe questa roba tutta colorata ?” chiese ridacchiando un po’ a presa di bavero un umarell incuriosito e nel contempo affascinato.
“Semplice: gli è un carzino trekking corto argento x-staticmedium weightmaglia in coolmax + fibra lycra – spugna a media densità in coolmax+x-static+fibra lycrafascia elastica antitorsione nel piede e alla caviglia – struttura anatomica con zone di ventilazione e cucitura piatta invisibile anti-frizione composizione: 51%pl-coolmax-41%pa5%lycra-3%x-static. HG !La sono stato esaustivo ?” rispose tutto d’un fiato il commesso di articoli sportivi che, ricordiamo, era di Firenze.
Il camminatore instancabile fece un lento cenno di assenso muovendo il capoccione su e giù e gli altri due umarell intimiditi senza fiatare ne comprarono subito tre paia cadauno con i colori più astrusi possibile. Tutto sommato quella dei calzini fu una scelta rapida.
Già che erano nel negozio di articoli sportivi a contatto con un esperto commesso di Firenze i tre decisero di affrontare l’argomento più spinoso e più dispendioso: gli scarponi.
A parte il camminatore inesauribile che aveva a casa una dozzina di scarponi e scarponcelli per tutte le altitudini e le condizioni atmosferiche e che avrebbe potuto prestarne a tutti gli altri se non fosse stato per il residuo fetore di piedi che aveva intriso le calzature, gli altri sentivano l’impellente necessità di possederne di nuovi, ed era anche la scusa per stare lì, in quel negozio di articoli sportivi.
Il vecchio forestale assunse un atteggiamento agnostico.
Il ballerino di liscio era il più restio a spendere soldi extra per gli scarponi che avrebbe indossato una volta nella vita per dodici giorni quando sapeva di dover ricomperare gli scarpini da ballo con la suola in velluto che quelli si che gli sarebbero stati utili davvero mica un paio di scarponi pesanti che al ritorno da Santiago sarebbero ammuffiti in soffitta, tanto io in montagna non ci torno neanche morto.
“Guarda – disse il commesso di Firenze che era passato al tu confidenziale – questi la sono i più adatti a quello che tu vo’ fare: la c’hanno tutti gli accorgimenti tennici moderni, la sono leggeri che tu ci poi andare anche a Parigi d’inverno, la c’hanno i’ggoterex e anchi’’ssurrounde – espressionedi stupore del ballerino di liscio che era rimasto al dolby surround dei cinema e non vedeva come lo si potesse applicare ai piedi – la costano 170 euri, ma la sono i’mmeglio.”
“No, no per carità 170 euri non ce li metto negli scarponi – disse il ballerino di liscio – voglio spendere meno, ma molto meno sennò vo’ al Decathlon che la roba sarà pure cinese ma te la tirano dietro”
Il commesso di Firenze che sapeva il fatto suo prese atto e iniziò il duro lavoro di convincimento, del resto lo stipendio bisogna sudarselo:
“Come la vole lei – rispose ripassando al lei – La ci sarebbero questi a poco prezzo. La sono un pohino duri ma la costano i’ggiusto e poi la son boni sa, perché qui noi la c’abbiamo solo roba bona, miha come ai r’ decatlonne.”
E tirò fuori un paio di scarponi in cemento da 10 chili e 40 euri, a saldo nel magazzino.
Il ballerino di liscio che voleva spendere poco li provò fiducioso, si alzò per fare qualche passo e si sentì improvvisamente appesantito ed ebbe paura di rovinarsi i menischi trascinando i piedi con quel fardello e compromettere per sempre il suo giro a sinistra del valzer viennese. Chiese di provarne un altro paio.
“Okkei, andiamo un po’ più su co i’ pprezzo . La provi questi e vedrà che la si troverà dimorto ma dimorto bene.”
E iniziò così una pantomima che prometteva di durare parecchio, tanto che gli altri due umarell si stancarono e ricominciarono a girovagare per il grande negozio di articoli sportivi chiedendo informazioni a caso su qualsiasi articolo di qualsiasi sport li colpisse, tanto i commessi sono lì per lavorare mica per non far nulla e loro avevano da passare la mattinata.
Dopo una dozzina di modelli di vario tipo provati con la singolare caratteristica che in ogni scarpone si stava meglio del precedente e guarda caso costava un po’ di più, finalmente aveva trovato quelli giusti, un po’ cari, ma portabili, magari non per andare a Parigi, ma a Parigi le volte che c’era stato non era mai andato con gli scarponi, e si fece consegnare la scatola.
Gli altri intanto si erano riavvicinati e il camminatore instancabile dall’alto della sua saggezza disse: “Ormai che sei qui prova anche quelli che ti aveva consigliato, tanto che ci rimetti ?”
Astutamente il commesso di Firenze estrasse dal nulla lo scarpone col dolby surround da 170 euri e il ballerino disse “Vai, li provo, tanto per curiosità”.
Li provò e naturalmente li comperò entusiasta senza dire una parola.
Il vecchio forestale che sembrava agnostico stava invece elaborando un ragionamento interiore che lo fece partire subito dal famoso modello da 170 euro, e qui si vede quel che fa di un commesso di articoli sportivi un bravo commesso di articoli sportivi:
“ Oh perché un tu provi questi qui che la sono ancora meglio ?”
e tirò fuori un modello super super super extra che costava ancora di più e che il vecchio forestale indossò già persuaso dal colore che era verde sottobosco e ovviamente comperò immediatamente. Ma lui era un vecchio forestale e sapeva che un paio di buoni scarponi in casa hanno sempre un loro motivo di essere.
C’era ancora un po’ di tempo prima di tornare a casa a mangiare, così si divertirono a comprare qualche altra cosa inutile perché una volta preso il via con le spese non si sapevano più controllare e vennero fuori termos, magliette, camicie, impermeabili, fantasmini, cappellini e altri oggetti di largo consumo.
Spesero ognuno un fracco di soldi perché avevano allentato i freni inibitori e ogni cosa sembrava indispensabile per andare a Santiago. E poi quell’oggetto era per farsi il regalo di compleanno, quello per l’onomastico e l’altro per Natale.
L’unico che non comprò nulla fu il camminatore infaticabile che aveva già tutto un campionario a casa e forse una percentuale sulle vendite del negozio.
Alla fine il bravo commesso di Firenze fu contento di aver passato una mattinata in compagnia degli umarell e disse “Tornate presto “.
continua …