Questa mattina 4 novembre alle ore 10,45 davanti a me agente scelto Settimio Paccosi fu Gerolamo si presentava tale signor Demetrio Fantacci di anni 86 coniugato e convivente con Margherita Riccò di anni 84, di professione pensionati Inps entrambi sia lui che lei, il quale dichiarava che nella notte compresa tra ieri e oggi, ovvero stanotte quella passata e non quella che deve ancora arrivare, mentre si trovava nella sua abitazione sita in Via del Gelso numero 7 in località Poggio al Casone composta da due piani contenenti tre stanze al piano più un servizio con vasca da seduta, e precisamente al piano primo nel suo letto a due piazze dormendo di sonno lieve in quanto affetto da ventitre anni da insonnia di origine ansiosa, percepiva dei rumori sospetti provenienti dal tinello attiguo del tipo specifico riferentisi ad aperture di sportelli della credenza rococò, di epoca fine ottocento ereditato dalla famiglia dello zio, e rufolamenti fra gli oggetti in essi contenuti.
Nel contempo la di lui consorte Margherita Riccò, che non è qui presente in quanto tuttora convalescente, stava guardando al piano sottostante la televisione modello Grundig 40 pollici la puntata della nota trasmissione “Camionisti in Trattoria” che si stava protraendo oltre la mezzanotte.
Il signor Demetrio si dichiara sicuro che la moglie stesse dormendo in poltrona, cosa che accadeva ogni sera.
Ma veniamo al punto.
Insospettito dal rumore ed avendo spesso appreso dal telegiornale, in particolare canale 5, di ripetuti tentativi di effrazione, furti, rapimenti e pestaggi nei confronti di vecchi indifesi, si premurava di alzarsi dalla posizione distesa e recarsi cautamente in pigiama nell’attiguo ripostiglio ove viene conservata, oltre ad alcune oggetti di uso quotidiano, una piccozza da alpino ricordo del servizio di leva svolto a Belluno, detenuta in tal luogo a scopo di arma di difesa contro eventuali aggressori.
Quivi, per non destare sospetti nell’intruso, tastava in silenzio e al buio alla ricerca della piccozza e raccoglieva il primo oggetto a portata di mano che nello specifico risultava essere anziché la suddetta piccozza uno spazzolone di tipo mocio vileda con impugnatura in plastica dura di colore giallo limone.
Munitosi di tale attrezzo si posizionava dietro la porta della camera e dopo alcuni minuti di attesa resa problematica a causa di sopraggiunti impellenti bisogni corporali e pur iniziando a temere di non resistere ulteriormente, si affacciava una figura non meglio identificata che con fare furtivo si introduceva nella camera armato di pila a batterie che puntava dritto negli occhi del signor Demetrio il quale profferiva le testuali parole: “Chi sei? Togli la luce!” e nel contempo a scopo di difesa preventiva sferrava un colpo deciso sulla testa dell’intruso tramite lo spazzolone con mocio. Il malcapitato emetteva allora un urlo poderoso e frasi sconnesse in lingua non ben definita che il signor Demetrio identifica come arabo delle quali il signor Demetrio percepiva il solo termine “porca puttana” .
L’intruso, intimidito dalla pronta reazione del signor Demetrio barcollando sulle proprie estremità e tenendosi il cranio abbandonava a terra la pila a batteria ed un candeliere di peltro facente parte del corredo della signora Margherita Riccò, e si dirigeva con lunghi balzi verso la rampa di scale che conduce al piano terreno percorrendola con veemenza al termine della quale invadeva corporalmente la signora Margherita la quale, svegliata dal rumore della colluttazione, si era nel frattempo sollevata dalla poltrona e si stava dirigendo verso il piano superiore della abitazione proferendo le testuali parole “Demetrio che succede ? cos’è questo casino ? “.
La collisione fra il soggetto fuggente lungo la rampa di scale e la signora Margherita Riccò che stava salendo la medesima rampa portava ad una rovinosa caduta dei due fra i quali la moglie restava a terra in stato di stordimento e il fuggente si rimetteva subitamente in posizione eretta e usciva barcollando dalla porta di ingresso imprecando e pronunciando offese irripetibili in lingua sconosciuta delle quali peraltro né il signor Demetrio né la signora Margherita sono in grado di distinguere il significato allontanandosi successivamente di corsa nella notte buia.
A questo punto il signor Demetrio provvedeva a chiamare il pronto intervento che ivi dirottava la pattuglia di servizio che al comando del maresciallo Battaglia si trovava in località Fornacette in sosta di appostamento fuori del locale Flamengo dove si esibiscono ballerine di lap-dance
La pattuglia decideva quindi di abbandonare momentaneamente l’appostamento e recarsi a sirene spiegate in via del Gelso per un intervento di pubblica sicurezza, ma qui giunti non trovavano traccia alcuna del ladro bensì il signor Demetrio ancora in pigiama e la signora Margherita che si era riposizionata nella poltrona sopracitata con una grossa borsa di ghiaccio sul cranio.
Raccolte le generalità e constatato che non era possibile individuare la direzione presa dall’invadente il maresciallo Battaglia consigliava l’intervento di una autoambulanza della locale Croce Rossa e di recarsi presso questa caserma per la denuncia del caso e riprendeva le operazioni di appostamento al Flamengo
E qui siamo al punto
Da una inventario sommario non risulta che siano stati asportati oggetti di valore dalla abitazione, risultano altresì macchie di sangue e materiale organico di cui non si conosce l’appartenenza sul tappeto posizionato in fondo alle scale.
Il qui presente sopracitato Demetrio Riccò intende presentare denuncia per aggressione a mano armata a scopo di rapina e maltrattamenti alla moglie e disturbo della quiete pubblica e dichiara agli atti “E’ la prima volta che ci succede una cosa del genere, ma da mia cognata, che sta proprio accanto a noi, i ladri sono già entrati. A Pisa c’è da aver paura, è l’ora di farla finita con questi marocchini.”
La signora Margherita è stata giudicata guaribile in sette giorni salvo complicazioni ed intende sporgere richiesta di danni morali e materiali alla comunità musulmana delle provincie di Pisa e Livorno ed alla assicurazione La Fondiaria con la quale aveva stipulato la polizza del capofamiglia.
Seguiranno accurate indagini per rintracciare l’individuo sospetto sulla base della identificazione del signor Riccò il quale precisa che il colorito della pelle dell’invadente appariva marrone ed acclarare quindi gli avvenimenti.
Scritto, letto e riletto e firmato dal sottoscritto Agente scelto Settimio Paccosi fu Gerolamo
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