All’inizio dei tempi, quando in me si stava formando l’idea di scrivere storie di ballerini e questo blog era ancora da nascere, ho cercato di documentarmi, cosa che faccio abitualmente quando affronto un nuova materia, ed ho letto diversi libri che avevano come argomento centrale il mondo del ballo.
I più erano necci che raccontavano languide e tribolate storie d’amore, altri quasi dei manuali tecnici, metti un piede lì sposta la gamba di là, noisosissimi, altri ancora autobiografie zeppe di foto e di sorrisi.
Poi ci fu l’incontro fulminante con “Avanzi di Balera”, e già il titolo era tutto un programma, e fu lì che decisi di scrivere di ballo, sulla falsariga di quel libro e da esso traendo ispirazione costante e la giusta prospettiva per inquadrare quel mondo fantastico popolato di musica e salti.
“Avanzi di Balera” di Beatrice Benelli
Edizioni Il Mulino – 2001
Attenzione, il libro non è più in commercio ma lo si trova ancora su IBS usato a un prezzo scontato, affrettatevi sono le ultime copie.
Ora voi direte: ma che ce lo dice a fare dal momento che è fuori produzione ? visto che non lo si può comperare in libreria è inutile parlarne. Vero.
Ma io ne parlo sempre volentieri perché è il mio testo di formazione sul ballo, il mio Corano, la mia Bibbia, è il vademecum, il manuale delle giovani marmotte e l’agenda di lavoro, il prontuario e la guida. Lì ho trovato tutto quello che dovevo sapere prima di avventurami a scrivere cose di balere.
Riporto dalla quarta di copertina “Il ballo, i suoi luoghi, i suoi riti come perfetta metafora dell’esistenza umana, perché quando si entra in una sala da ballo, sia pure per quel breve arco di tempo e in quel luogo circoscritto, ci si esibisce, ci si confronta, ci si mette alla prova, cercando di ballare e di dare il meglio di sé, senza rivelarsi troppo e subito, in una sorta di manipolazione giocosa e innocua.
Quello che conta è mantenere tutto su un piano di sostanziale non-compromissione, consentendo tuttavia a sé e agli altri lo spunto per una prosecuzione. Si impara molto in balera: si impara a conoscere se stessi, a fidarsi e a diffidare, a osservare e a essere osservati, a osare e a ritirarsi al momento giusto.”
Il mondo dei ballerini e delle balere visto con la lente di ingrandimento di una affermata docente di Psicologia che è allo stesso tempo una appassionata di balere e di competizioni.
Ci sono dentro la professionale freddezza della donna di scienza, un caustico spirito di osservazione e la passione della ballerina.
In questo libro si può trovare un po’ di tutto: ci sono le origini storiche dei balli, trucchi e ritratti, descrizioni di ambienti, analisi psicologiche e sociologiche, ricordi personali e consigli per l’uso. Chi non frequenta più i locali da ballo ritroverà in queste divertenti pagine un’atmosfera amata, chi dal ballo è incuriosito troverà una spinta briosa per muovere i primi passi e chi ne è dentro vi ritroverà molto di sé.
Se siete qui a leggere queste note e vi piace il mio blog siete pronti per un salto di qualità ed affrontare qualcosa di più completo.
Un paio di anni più tardi, grazie a questo blog, siamo stato invitati mia moglie ed io a TV 2000 per una trasmissione sul ballo e nella sala di attesa del trucco chi ti vado ad incontrare, insieme ad un tanguero e un fisarmonicista ? nienntepopodimeno che….. la professoressa Beatrice Benelli in persona che poi era il filo conduttore della trasmissione, l’esperta !
Non vi posso descrivere l’emozione che ho provato: non avevo la più pallida idea che ci sarebbe stata, ma naturalmente avevo il suo libro con me e appena gliel’ho mostrato per un autografo è nata una simpatia che poi si è tradotta in una piacevole frequentazione epistolare che prosegue tuttora e che mi conforta nei miei esperimenti narrativi: se una cosa che scrivo piace a lei sono tranquillo.