Lezioni di ballo fai-da-te: Polka

Per far cosa gradita a quelle coppie che non possono uscire la sera per frequentare un corso di ballo a causa di bambini, anziani, difficoltà a relazionarsi con gli altri o lontananza dai centri abitati, ospitiamo con soddisfazione una nuova rubrica: le lezioni di “Ballo semplificato fai-da-te del maestro e architetto Isidoro Polvani, del Foro di Bagno a Ripoli”.

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Buongiorno, sono l’architetto e maestro di ballo Isidoro Polvani ideatore del “Metodo di ballo semplificato fai-da-te del maestro e architetto Isidoro Polvani, del Foro di Bagno a Ripoli”.

Le nostre lezioni che sono teorico pratiche, nel senso che io ci metto la teoria e voi la pratica, hanno il vantaggio di utilizzare l’ambiente familiare con notevole risparmio di tempo e denaro e senza la seccatura di dover conoscere altre persone, che non si sa mai come sono. Inoltre si possono fare esercizi a qualunque ora del giorno e della notte, vicini permettendo, e dare una ritoccatina di classe all’arredamento di casa.

E’ necessario solo un minimo di organizzazione degli spazi ed un riproduttore di musica per i pezzi giusti per quello che si sta imparando, per esempio se si sta ballando il valzer è bene non far suonare un tango e viceversa.

Innanzitutto, mie deliziose padrone di casa, procuratevi un appartamento di almeno ottanta metri quadri arredato con gusto e semplicità, meglio se è in centro e con una bella vista sul fiume, pur non essendo questo dettaglio obbligatorio.

Se disponete di una bel salotto spazioso siamo a cavallo, altrimenti andrà bene pure un tinello o due stanze comunicanti con un arco o una porta abbastanza larga da consentire il passaggio in coppia, sono sconsigliabili camere, cucine  e cucinotti, vietati gli angoli cottura, i ripostigli e sopratutto le mansarde, per via della testa.

Poi dovrete occuparvi dell’arredamento, che sarebbe bene fosse sempre in sintonia con l’architettura dell’edificio, e munito di ruote o, in subordine, di feltrini in modo da poter spostare i mobili al centro del locale individuato per l’esercitazione per poi riposizionare negli angoli giusti: dovrete infatti creare un percorso possibilmente rettangolare o ovoidale largo almeno un metro e mezzo e lungo dai dieci passi in su, tutto quel che viene in più è grasso che cola.

Poi togliete di mezzo soprammobili, abatjour, serviti di porcellana o di peltro e cornicette argentate, che ammasserete da qualche parte ed eliminate tovaglie pendenti a terra e tappeti che potrebbero intralciare il cammino, infine togliete le pantofole, sostituitele con un paio di scarpette da ballo e raccomandate l’anima a Dio di non farvi del male

Adesso siete pronti per iniziare

Inizieremo prima di tutto dalla polka, un semplice e tranquillo ballo da fare con rilassatezza nel vostro salotto dopo una giornata di duro lavoro.

In attesa di diventare dei provetti ballerini si può iniziare  a ballare la polka con una sequenza semplice in quattro movimenti: passo – chiusura – passo – saltello, dove per chiusura si intende quella dei piedi, per passo un semplice avanzamento a tempo e per saltello un sollevamento ritmico del ginocchio della gamba che non ha eseguito l’ultimo passo, quindi alternativamente destra e sinistra.

Facile, basta prendere il ritmo giusto, e uno, e due, e tre, e quattro, ma donne, fate bene attenzione a non piazzare la ginocchiata del saltello nei coglioni dell’uomo, cosa molto probabile. Se sentite un croc e vedete il vostro compagno disperatamente piegato in due e senza respiro, smettete di ballare e tornate subito all’acquaio a rigovernare facendo finta di nulla.

Con questa sequenza di passi si va avanti qualche mese perché  è vero che è facile  tuttavia mantenere il ritmo e il garbo senza incocciare i menischi e con un minimo di fluidità richiede tempo e applicazione, specialmente se il vostro partner non ne vuol sapere di ballare con voi a causa delle ginocchiate rimediate.

Quando avrete preso ben benino la dimestichezza necessaria con le assicelle ed i cerchietti potremo passar all’alfabeto vero e proprio come usava una volta in prima elementare, perché voi siete a livello di prima elementare è ovvio, ed attaccare con il giro a destra, detto anche giro naturale.

Aggiungere il giro se avrete confidenza con la base non sarà difficile, basterà coordinare lo spostamento del corpo della donna che dovrà essere accompagnata con delicatezza e decisione sulla destra dell‘uomo, passandole davanti e poi facilitando a lei il passaggio, tutto questo a una discreta velocità  e possibilmente a tempo e non dimenticando  il saltello.

Per questo passo occorre essere precisi e non ondeggiare troppo per non finire addosso al comò, che dovrà essere di noce chiaro finemente intarsiato,  e ribaltare tutti gli oggetti sopra di esso riposti, tipo candelieri, elefantini di vetro, gondoline di Venezia ed altri souvenir che vi consiglio di disporre a ventaglio sul lato sinistro del mobile. Oltretutto l’impatto col comò, che può essere liberamente sostituito da un impatto con madie settecentesche, scrittoi liberty, ribaltine in ebano e tavoli pranzo di cristallo, è piuttosto duro da assorbire per gomiti e ginocchi e potreste dover ricorrere alla cure di un paramedico, è peraltro sempre auspicabile averne uno tra i condomini.

L’esecuzione del giro naturale potrà essere inserita ogni tanto nella sequenza di passi normali, diciamo tutte le volte che vi pare, senza regole, sennò che divertimento è.

L’importante è che eseguiate bene il cambio di posto e scorriate in avanti anziché girare e rigirare su voi stessi stando fermi nell’angolo tra il cassettone rococò e una poltrona a fiori color cremisi con alta spalliera e pouf abbinato, creando uno sbattimento senza  via di uscita che dopo venti o trenta minuti potrebbe annoiarvi.

Se riuscirete a scorrere lungo la vostra stanza, che è anche la vostra linea obbligata di ballo, anche a costo di qualche danno collaterale, potremo andare avanti col programma  e passare all’apprendimento del giro a sinistra o giro rovescio che vi proietterà dritti al livello delle scuole superiori del nostro ballo fai-da-te.

Il giro a sinistra è notoriamente più difficile di quello a destra, anche per i mancini: anche questo va inteso non come un giro, ma come un cambio di posto: l’uomo prima sposta la dama sulla sua sinistra e poi apre il passo in diagonale, col secondo passo le si posiziona di fronte quindi la lascia avanzare e poi si in incrocia un pochetto, poi lei ripassa a sinistra e lui la scansa e quindi ripassa lei, …… insomma un gran casino.

Tutto questo diverse volte finché si riesce a tenere il conto, comunque non andrei oltre la ventina di giri di seguito per non rischiare malori o scrostare l’intonaco dalle pareti.

Vi consiglio di fermarvi sulla pratica dei giri per un bel po‘, diciamo sette, otto mesi di esercizio perché sono la base di una buon programma di ballo. Quando avrete consumato le scarpe e non possederete più nemmeno un soprammobile integro sarà il momento di passare all’università del ballo: la figura chiamata apertura in promenade.

Dopo una serie di giri a destra i ballerini si aprono entrambi e ballano fronte linea di ballo disposti ad angolo ottuso con i lati dell’angolo che si possono aprire e chiudere, mentre la mano sinistra del cavaliere afferra la mano destra della dama per respingerla e recuperarla in coincidenza con i corpi che si avvicinano e si allontanano. E’ un movimento molto grazioso che porta con sé la certezza di rompere qualcosa di affettivo presente nella sala, chessò una piantana, un vaso cinese,  un portaombrelli, a proposito che ci fa un portaombrelli in salotto ?, però ne vale la pena perché siamo in fondo al nostro corso fai-da-te, infatti  l’ultima figura che mi spingo ad insegnarvi sono i

giri simultanei in promenade, e qui siamo al top.

Mentre state seguendo la promenade prima spiegata, potete accrescerne la complessità ed il pericolo girando verso l’esterno contemporaneamente: il giro della dama inizia col piede sinistro; il giro del cavaliere inizia col piede destro. Un giro completo viene effettuato con tre passetti, ed i giri possono essere anche consecutivi e senza limiti di velocità,  e in bocca al lupo.

Benissimo, ora che sapete ballare decentemente la polka  potrete finalmente divertirvi a ballarla in pubblico. Dove ?

Da nessuna parte perché la polka è bandita da dancing, discoteche e night,  e nelle balere e nelle sagre paesane la si esegue al massimo due volte per serata. Tuttavia avrete le carte in regola per imbucarvi in qualche manifestazione etnica di danze popolari occitane, austroungariche o moldave e mischiarvi assieme ai gruppi folcloristici senza che la cosa disturbi, a parte il costume variopinto che gli altri danzatori avranno e voi no.

In più a fine spettacolo potrete aggregarvi al rinfresco offerto ai ballerini dalla pro loco, mangiare a quattro palmenti e inciuccarvi in allegra compagnia, dimenticandovi per una sera delle brutture del mondo.

E ora, buon divertimento dal sempre vostro

Arch. Maestro Isidoro Polvani

Un commento su “Lezioni di ballo fai-da-te: Polka”

  1. Con le nuove generazioni non solo la polka sparira’ma tutto il ballo tradizionale.Ormai sono di moda le specificita’:latino americano figurato o no,balli di gruppo,ballo dei mandriani e chi piu’ ne ha piu’ ne metta

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