“Sono d’accordo con il commento sul locale (si sta parlando del LiscioPiù – vedi la recensione) , però a proposito di consigli vorrei citarne uno molto importante; se vogliamo rilanciare Liscio più, bisogna che i signori gestori invitino il sabato le grandi orchestre,e non solo il martedì (come faceva Giovanni il precedente gestore ). E’ vero che costano meno, basterebbe programmare con le Agenzie che almeno una volta l’anno devono venire anche di sabato al solito prezzo del martedì. Per una coppia come noi che per venire al LiscioPiù deve fare 60 km. ad andare e 60 al ritorno penso che la richiesta sia più che giusta. Altrimenti siamo costretti a frequentare i Circoli Ricreativi. Grazie per l’opportunità di parere. Dino di Livorno e Giuliana di Lajatico”
———————————————————————————————————————
Colgo l’occasione che mi forniscono gli amici Dino e Giuliana che molto gentilmente hanno postato il commento sulla recensione del Liscio Più per affrontare un tema che si sta facendo largo nei miei pensieri di frequentatore di sale da ballo.
Sto cogliendo un calo di affluenza nelle balere tradizionali, mi riferisco alle mie zone, ed un contemporaneo appiattimento dell’offerta. Mi spiego meglio:
Negli ultimi tempi ho frequentato locali che propongono full service: la pizzata, l’apericena, l’happy hour, il buffet libero, e che ad un prezzo che si aggira dai dieci ai quindici ero a persona offrono quindi il pacchetto serata completo.
Generalmente questi locali, faccio due nomi per esemplificare Malandrone e Sporting Club, ma ce ne sono altri, sono aperti più sere a settimana e offrono orchestre di livello medio alto, sono inoltre conosciuti oltre la provincia di appartenenza e accolgono molta gente, hanno una vocazione ed una missione imprenditoriale marcatamente rivolta all’’intrattenimento danzante.
Riprendendo l’osservazione di Dino e Giuliana credo che cinquanta o sessanta chilometri per raggiungere un locale si facciano più volentieri se con la cifra sopra citate si copre tutta la serata (cena compresa) e se lo spettacolo offerto è di buon livello.
Altro punto di riflessione, e qui sarebbe utile coinvolgere i gestori dei locali e gli impresari, sono i costi delle orchestre: se questi lievitano, ed è pressochè inevitabile per aumenti di spese vive diritti siae eccetera, finirà che solo locali attrezzati per ospitare centinaia di persone saranno in grado di reggere costi e mantenere prezzi accessibili, gli altri, le mie care vecchie balere, si troveranno a far pagare otto, nove, anche dieci euro a persona, spesso esclusi guardaroba e bevuta, e ad offrire le orchestre di livello più basso quelle cioè con costi ancora abbordabili.
Il mio termometro, l’exit pol, l’audience personale, l’indice di gradimento è costituito dal gruppone di amici ballerini: una dozzina di coppie abituate da anni a muoversi in branco, ovviamente anche io faccio parte del branco, che stanno abbandonando le balere tradizionali per indirizzarsi su locali più strutturati.
Per concludere: il nostro LiscioPiù rischia, come molti altri locali della stessa dimensione di trovarsi in mezzo al guado, non balera intesa come circolo nè dancing di grido.
Giro questa riflessione alla mail dei gestori di LiscioPiù, Malandrone e Sporting Club, lo pubblico sulla mia pagina Facebook (Gianfranco Lotti) sperando di suscitare una discussione in merito.