La posta del cuore: Flamina core abbacchiato

Ciao Ivà

te scrivo a distanza de du’ mesi dar fattaccio, quanno ormai ‘a tristezza e ‘a rabbia se so’ un po’ attenuate, anche se er core nun riesce proprio a dasse ‘na regolata.

Sto a grafffia’ i vetri dalla disperazione e me chiedo perché l’amore renda davero così ciechi e pure sordi.

L’omo mio oltre a esse fidanzato co’mmè, stava fidanzato pure con artre du’ fije de na mignotta, le portava a ballà na sera una, na sera n’antra e a me nun me restava che stà a casa a pijiarmelo in saccoccia.

Te pare giusto ?

Te devo pure dì che forse forse proprio fidanzati nun eravamo, diciamo che se serviva dar fruttarolo mio e ce siamo scambiati quarche occhiata significativa.

Na vorta s’è pure fermato per raccattamme la busta de peperoni che m’era caduta. Che occhiata che m’ha rifilato Ivano mio! Me so’ tutta strutta er core e per ringraziallo ho voluto daje subbito er numero de telefono, nun se sa mai, anche si, a ripensacce, lui me parve un pochetto reticente.

Daje  e daje na serata de circa du’ mesi sono, me so’ proprio ingrifata, allora so ita ar Varicocele, na balera che sta a Ladispoli, e l’ho beccato co’ quella zozzona della Mafalda de Pimavalle che staveno a ballà en chachacha tutti abbrancicati come  cozze ar pontile de Fiumicino.

L’ho acchiappata p’i capelli bionni e lunghi e jo detto “A fanatica, mo’ vedi che te sporvero!”

Tralascianno i particolari de raccapriccio te dico che l’ho strascicata pe’ tutta la pista come n’canotto, l’ho sdrumata !

A sera doppo so ita a Centocelle andò sta er Gabbiano Azzuro, na discoteca dove lui stava co a zinghera de ‘a Giusy a strofinasse come ‘n porco.

I’ ho detto

“’ ’a Giusy, vedi d’annà a fatti fottere che mo’ te strappo le gambe e te ce pijo a carci in culo! Poi vedi come t’abballi er varzer“ e jo ammollato due sganassoni pure a lei.

Aho Ivà, l’ho gonfiata come ‘na zampogna de Natale.

Ivà nu’o so perché ma l’omo mio da quella sera nun se fatto più vede, manco dar fruttarolo. M’ha mannato un messaggio ar cellulare dove c’e sta scritto

“Sono profondamente addolorato che si sia così tanto alterata. Mi spiace cara signora, ma non tollero alcuna forma di violenza. Addio”

Da alora me sto a  spugnà da ‘a disperazione e da ‘a solitudine amorosa, Ivà, ho forse sbajato quarcosa nell’approccio ?

Me firmo Flaminia, core abbacchiato.

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 Mia benevola Flaminia

Permettimi di darti un consiglio: non prendertela per costui, non ti merita minimamente, come si può infatti ignorare una così focosa gentildonna?

Pensa che  anche io ebbi un tempo a che fare con una tenera signora testaccina che  aveva due fissazioni: la “maggica” e il sesso.

Erano anni di febbrile speculazione edilizia e la dolce dama intrallazzava con palazzinari privi di ogni scrupolo. Io me la cavavo partecipando con assiduità alle feste e ai ricevimenti dei portaborse,  più che altro le servivo per dare un po’ di charme alla sua vita piena di impegni, fondi neri e abissale volgarità: la portavo a cena nei migliori locali e a ballare languidi slow nei night, era magnifico, facevamo una vita molto al di sopra le righe e soprattutto pagava sempre lei, anche se ogni domenica mi toccava sorbirmi le partite della Roma.

E’ allora che mi sono fatto il corredo di biancheria per la casa.

Bei tempi, la cosa ebbe fine quando la gentil signora si accorse che intrattenevo relazioni sentimentali anche con la sua più accanita rivale, della dinastia Cecioni di Torpignattara, anch’essa attivamente impegnata nel settore edilizio.

Diciamo che fui cacciato a brutte parole e anche qualche gesto di inaudita violenza per una signora, ma riuscii a mettere in salvo il corredo che ancora custodisco nell’armadio con la canfora e la corteccia di cipresso.

Questa esperienza mi ha insegnato molto sul carattere delle donne capitoline e ho imparato il senso del profondo rispetto che meritano, specialmente quelle un po’ manesche.

Io credo che tu meriti più di un bellimbusto che se la fa con due donne e le porta a ballare a targhe alterne, tu meriti di essere amata come sei, con la tua sensibilità e fragilità. Però lascia perdere i sogni o meglio, apri gli occhi e guarda la vita reale e forse i sogni potranno realizzarsi veramente: potresti cercare nelle palestre di pugilato fra qualche boxeur suonato o alla libera uscita della caserma dei guastatori, o anche fuori dallo stadio potresti individuare tra i capipopolo degli ultrà qualche teppista con cui intraprendere una eterea e platonica storia sentimentale.

Ti auguro le cose più belle

Per curiosità, puoi dirmi qual è il fruttarolo da cui ti servi, vorrei evitarlo.

Grazie