Radionotes from NYC: So close … so far – Così vicino….. così lontano

380 Mountain RdUnion City, NJ 07087, è l’indirizzo delle Troy Towers, le torri di troia per dirla in italiano, un palazzone di 22 piani edificato nel 1966, convertito in cooperativa nel 1983.

Sono  stato a vedere le Troy Towers, ci ho provato almeno, perdendomi tra le linee dei New Jersey Transit  Bus tra Hoboken e Boulevard East. Ci sono stato in un giorno di pioggia fredda. Una giornata decisamente diversa.
E per quale motivo un turista da strapazzo come me dovrebbe sprecare uno dei pochi giorni di vacanza per prendere un pulman ed andare dall’altra parte del fiume a vedere un palazzo anonimo o una strada come mille altre ?
La colpa è dei lunghi pomeriggi autunnali, in casa da solo davanti al computer e alle magie di internet. Piano piano lentamente  era cresciuta in me  una strana pazza idea, ah benedetto internet che dischiudi gli orizzonti del mondo, ero curioso di vedere il posto, la location, come si dice qui. Ci sono diversi appartamenti in vendita alle Torri, a buon prezzo in dollari, a maggior ragione a buon prezzo in euro, dai bilocali in su per tutte le tasche. E perchè non provarci ? Pazza idea ho detto !

Le torri offrono tutto quello che l’inventiva e le necessità americane richiedono a un grattacielo: lavanderie, parcheggi, piscine, saune, portineria, vigilanza, garage centri benessere e soprattutto un surplus di panorama …..a spectacular views.
Eh si ! le torri si affacciano sul fiume Hudson da una considerevole altezza abbracciando tutta la costa di Manhattan, dal ponte George Washington su a   nord,  giù giù fino in fondo, oltre Chelsea verso Battery Park e la statua della Libertà
La vista è semplicemente spettacolare. Unica. Fantastica.

Cavolo comperare qui potrebbe esser un’idea rivoluzionaria  e furba, proprio da noi furbetti provinciali. Ricerca spasmodica su internet da casa a lavorare di fantasia fantasmagorica. Trovato tra tanti  un bilocale moderno con fiammante parquet trasversale, luci soffuse, angolo cottura e arredamento minimalista chic, terrazza chiusa  e 28 metri quadri di grandi vetrate, di luce su un panorama mozzafiato, da terra a soffitto sembrava quasi di toccare i grattacieli dallo schermo del mio Acer. Questa casa è la mia! Dovevo vedere coi miei occhi, dovevo sapere.

E così venni e vidi e non vici….
Non vinsi niente perché niente c’era da vincere alle Troy, che sennò tutti ci andrebbero.
Le Troy da vicino, e neppure tanto vicino, sono un pochino consunte, scrosticciate, la location e un suburbio trafficato da periferia e per il centro bisogna passare dal tunnel che costa una cifra ed è congestionato a tutte le ore e la coda si forma  proprio vicino sotto casa e siamo in New Jersey, qui non ci sono turisti,  un altro stato, un altro mondo.

Dai moli di Manhattan le Troy Towers si stagliano vicine sovrastando la basse costruzioni costiere del New Jersey ammiccano “siamo qui, basta un salto, basta passare il fiume …. vieni”  richiamano come sirene.
Dall’altro lato dell’acqua e del mondo, dalle Torri,  la mela  e lì a portata di sguardo vicina molto più vicina rispetto a tanti quartieri della stessa Manhattan … ma non è la stessa cosa.

Mannaggia questa è la mela del paradiso terrestre: da guardare  e desiderare e non poter  toccare. Ma io la mela me la voglio godere,  la voglio assaporare, la voglio vivere, io la mela la voglio mangiare.
Per questo le Troy non mi piacciono più,  dentro il paradiso ci voglio stare, non voglio vederlo in cartolina.

ascolta la versione audio

 

Ancora un anniversario

Eccoci ancora qui ad autocelebrarci: quarto anno di ballo e terzo di blog.

Si, Patriebalere ha tre anni di vita ed ha raggiunto gli 8.400 contatti, più di 2.000 in un anno, ora si punta decisamente ai 10.000.

Le storie si sono arricchite di tre  nuove rubriche
– Mister Sensible – aforismi di un vecchio saggio rincoglionito
– La Congrega delle Battibecche – radionovella in parecchie puntate, solo in versione audio>
– Radionotes da New York – cronache di un viaggio nella grande mela che non c’incastra niente col ballo, in versione scritta e audio.
Altri locali sono stati oggetto di recensione, Milleluci, Brigidino,  Liscio Più, Ponte alle Tavole, Piteccio, La Magione, il panorama della provincia si va completando, sarebbe bello allargare le visite e le recensioni, ma il sabato non si va più a ballare come un tempo, ci stiamo imbolsendo.

Nel 2012, grazie al fortunato incontro con  Emanuele Ledda, giovane ballerino e  illuminato direttore artistico,  c’è stato lo sbarco di Patriebalere su Radio Danza, con una rubrica settimanale “Avanzi di balera” che dal mese di maggio ha trasmesso le puntate di “Una stagione al Maciucambo”  e la immaginaria  Posta del cuore di Ivano LIbanore.
La collaborazione con Radio Danza ha permesso di allargare un poco i confini  del blog verso un pubblico più ampio, si è instaurato un rapporto di fiducia reciproco, stimola nuove idee che loro sono sempre disposti a valutare ed accogliere con entusiasmo.

Nel 2013 la collaborazione continua con un nuovo lavoro “La Congrega delle Battibecche” una radionovella al femminile interpretata con entusiasmo e bravura dalle mie amiche. Sempre il lunedì sera alle 20.30 con repliche il giovedì pomeriggio alle 17.30 e il sabato sera alle 22.00

Ma “Una stagione al Maciucambo” ha raccolto anche un altro piccolo successo: in primavera uscirà in libreria, pubblicato dall’editore Del Bucchia (e badate, non si tratta di edizioni a pagamento eh !). Avremo dunque anche il nostro piccolo libro di storie di ballerini. Evidentemente  a qualcuno è piaciuta la storia della fantomatica balera, speriamo in una buona presentazione e in una favorevole accoglienza dei lettori.

Insomma, che dire, questo doppio impegno di ballerino e scribacchino mi piace, da matti, più ballo e più mi vien voglia di raccontare, e più scrivo di ballo e più mi vien voglia di ballare,
infatti anche il ballo continua quattro anni sono passati dai primi passi in Candeglia e si continua, si continua, si continua, ma queste sono cose personali e non interessano a nessuno.

Per chiudere l’autocelebrazione ripeto parola per parola l’ esortazione dello scorso anno.
Andate a ballare, imparate a ballare, divertitevi e fate movimento a tempo di musica e tra la gente, non ci sono controindicazioni.Se qualche lettore incuriosito vuole capire cosa significa divertirsi  a tempo di liscio e senza impegno può andare il giovedì sera al Circolo Sperone dove i miei amici ballerini si divertono da matti e mostrano i movimenti elementari del ballo.

Se poi  qualcuno volesse veramente imparare a ballare come si deve c’è una sola risposta: Dance Style Academy dei miei grandissimi, fantastici e superlativi maestri Barbara Benedetti, Marco Bartolini e Christian Costa. Il massimo.

Buon Patriebalere a tutti.

QUESTO ARTICOLO SI DSTRUGGERA’ AUTOMATICAMENTE IL 13 MARZO 2013 ….. FINITI ANNIVERSARI FINITE CELEBRAZIONI

Radionotes from NYC: Hurry … Hurry – fretta….fretta

Bisogna andare di fretta qui
Assioma: lo yankee va di fretta, sempre, anche se non c’è bisogno, il turista va tranquillo sempre, anche quando rischia di perdere la metropolitana.

Succede così che in un affollato sottopasso della subway mi scontro per due volte in pochi metri con una piccola vivace signora anziana, probabilmente è colpa mia perché tendo a passeggiare anche nei sotterranei delle stazioni e non è detto che vada dritto sparato verso le scale mobili. Il mio incedere è leggermente trasversale, non proprio a zig zag ma certamente non traccia una linea retta fra punto di partenza e quello di arrivo, insomma è un cazzeggio di camminata tipica di chi non ha appuntamenti e si attarda volentieri a guardare i particolari dei sottopassi alla ricerca curiosa degli artisti da subway.  “Yo’re not american  ?” mi fa cortesemente lei. Eppure ero vestito tale e quale come un indigeno ! era il passo a identificarmi come un corpo estraneo

Le vestimenta invernali  tipiche di un indigeno nella grande città di New York:
giacca a vento North Face, diffusissima, berretto di lana calato sugli occhi,  scarpe da pioggia, niente ombrello e sguardo basso,  fisso sul cellulare diteggiando freneticamente sui tasti.
Il cellulare touch screen sta sostituendo i classico libro da subway. Tutti ma dico tutti armeggiano ascoltano leggono scrivono sui telefonino nei momenti di pausa tra una camminata veloce e l’altra, che  sia bus o metropolitana o fila di attesa, tutti. Anche io naturalmente, ma con i problemi di linea non risolti col mio gestore mi trovo a leggere solo la rubrica degli indirizzi che peraltro conosco a memoria! beh insomma si fa per darsi un tono.
L’Iphone qui lo comprano ai bambini dell’asilo al posto dell’aquilone, proprio come un regalino simbolico della infanzia, del resto si tratta di un prodotto tipicamente americano. I
Che devo dire ? qui c’è fretta per principio: c’è fretta nella fila per fare la Metrocard, devi aver deciso prima cosa ti serve non puoi chiedere informazioni se non sei padrone della lingua stretta e hai ben chiaro cosa vuoi,  c’è fretta nel salire e scendere dal vagone della metro, educati ma determinati, senza spinte ma con una pressione costante avanti/dietro, c’è fretta nel fare le ordinazioni al ristorante, non ti danno il tempo di capire il contenuto di quel panino assurdamente rigonfio, non c’è la possibilità di farsi consigliare, di chiacchierare un pochino col cameriere “lei cosa prenderebbe al posto mio sa sono un po’ nostalgico della cucina italiana ma vorrei assaggiare qualcoa di tipicamente americano, cosa mi consiglia ?” scordiamocelo. Il piatto così è spesso una sorpresa “guarda che voleva dire quella cosa lì …. Uh, ma sarà commestibile ?” C’è fretta nel passeggio per strada. Anche i semafori segnalano i secondi ancora a disposizione per i pedoni per ottimizzare i tempi: tra venti, diciannove diciotto secondi le auto partiranno  a razzo e se sei ancora sulle strisce sono cavoli amari, forza puoi farcela mancano otto secondi, dai !I

Insomma è un concetto diverso, la città non si ferma, non rallenta solo perchè ci siamo noi, ha un ritmo proprio ed è un ritmo vibrante, come il rimbombo che sale attraverso le grate che si aprono sotto i piedi sulle linee oscure della metro e rimandano cupi brontolii di treni in corsa e fumo e sbuffi di calore.
Mi trovo un po’ a disagio, non ho questi ritmi, sono un provinciale della piccola provincia italiana e per di più, fortunatamente, non ho orari, per cui tendo a bighellonare più che andare nei posti. Decisamente tra questa folla in movimento sono un elemento di disturbo, un ostacolo deambulante, un intralcio inutile.

Eppure mi piace questa frenesia, è così diversa da me, mi sento come se mi facessi trasportare dalla corrente: loro vanno spediti per la loro meta, avranno pure una meta, penso,  io galleggio ondeggiando come un galleggiante tra le onde, con ritmo diverso, asincrono rispetto agli altri, ma vado, mi muovo comunque. Una specie di trasporto pubblico gratuito, la folla che ti guida portandoti con se, dove si va non lo so, ma si va  dove va la corrente più forte degli altri, tanto dovunque si vada qui a New York, a me piace sempre

clic ed ascolta la mia voce ,,,,,, e sopratutto la musica

 

La Congrega delle Battibecche

Prima puntata – La riunione settimanale – trasmessa il 04.02.2013

Seconda puntata – In missione al Mokabar – trasmessa il 11.02.2013

Terza puntata – La decisione è presa! – trasmessa il 18.02.2013

Quarta puntata – La lezione di polka – trasmessa il 25.02.2013

Quinta puntata – Si contano i danni – trasmessa il 04.03.2013

Sesta puntata – La lezione di macarena – trasmessa il 11.03.2013 

Settima puntata – Ritorno al Mokabar – trasmessa il 18.03.2013

Ottava puntata – La lezione di quadriglia – trasmessa il 25.03.2013

Nona puntata – La sparizione della bigoncia – trasmessa il 01.04.2013

Decima puntata – Vendetta ! – trasmessa il 15.04.2013

Undicesima puntata – La lettera anonima – trasmessa il 15.04.2013

Dodicesima puntata – La giacca da camera – trasmessa il 22.04.2013

Tredicesima puntata – La confessione – trasmessa il 29.04.2013

Quattordicesima puntata – Il processo – trasmesssa il 06.05.2013

Quindicesima puntata – La lezione di trenino – trasmessa il 13.05.2013

Sedicesima puntata – Incorreggibile – trasmessa il 20.05.2013

Diciassettesima puntata – In farmacia – trasmessa il 03.06.2013

Diciottesima puntata – Problemi di soldi – trasmessa il 10.06.2013

Diciannovesima puntata – Josephine la cartomante – trasmessa il 17.06.2013

Ventesima puntata – La lezione di ballo sardo – trasmessa il 17.06.2013

Ventunesima puntata – Segreti svelati – trasmessa il 15.07.2013

Ventiduesima puntata – Spiritate – trasmessa il 22.07.2013

Ventitreesima puntata – MasterChef – trasmessa il 29.07.2013

Ventiquattresima puntata – Nuova missione in farmacia – trasmessa il 05.08.2013

Venticinquesima puntata – Il telefono erotico – trasmessa il 19.08.20137

Ventiseiesima puntata – La specialità della casa – Inedita

Ventisettesima puntata – Irruzione ! – Inedita

Ventottesima puntata – In gattabuia – Inedita

Ventinovesima puntata (utima) – L’udienza – Inedita

La Congrega delle Battibecche

E’ terminata la Stagione al Maciucambo, ed è terminata la Posta del cuore di Ivano Libanore: da giugno a gennaio, otto mesi passati in compagnia di trasmissioni e  futili storie di ballerini, grazie a Radio Danza e al suo ispiratore Emanuele Ledda.
Nell’attesa di nuovi sviluppi (che ci saranno sicuramente ……) inizia da lunedì 4 febbraio una nuova trasmissione ” La Congrega delle Battibecche” radiocommedia in parecchie puntate scritta e diretta da me. Stesso giorno, lunedì, stessa ora, le 20 e 30, con  replica il giovedì alle 17.30 ed il sabato alle 22.00 .

Si tratta di un lavoro “ciclopico” ispirato alle vecchie telenovelas  che coinvolge una raffazzonata compagnia di comari, mie care e spiritose amiche che non finirò mai di ringraziare.

E’ la cronaca delle riunioni di un gruppo di annoiate amiche di paese con mariti distratti e inetti che le trascurano: pomeriggi  fitti di pettegolezzi e chiacchiere futili, alla ricerca di romanticismo e novità. Uno  sgangherato maestro di ballo in pensione, ideatore di un improbabile metodo semplificato a domicilio fai-da-te, darà loro nuova linfa ed interessi e metterà in moto un imprevisto quanto inarrestabile  meccanismo evolutivo .

Le puntate trasmesse per radio potranno essere riascoltate su questo blog, alla sezione “La Congrega delle Battibecche”. Spero che vi piaccia, a me fa “stiantare” !

http://radiodanza.wordpress.com/

Personaggi ed interpreti

La Voce narrante Maria Teresa Rubani
Armida Franca Innocenti
Donna Letizia Tormentoni Cristina Zini
Ermengarda Desiderio Graziana Mariani
Floriana Anna Scarola
Iolanda Silvana Perrotta
Pomponia Enza Muzzicato
Rebecca Paola Vecchi
Trudy Patrizia Mazzei
Isidoro Polvani Gianfranco Lotti
Il Barrista Gianfranco Lotti

Radionotes from NYC: Starbucks Stardust – Starbucks e la polvere di stelle

La Starbucks fondata a Seattle nel 1971, è una catena internazionale di caffetterie  che offre ai propri clienti una ottima varietà di caffè, cappuccini e pasticceria. Il nome Starbuck deriva da Moby Dick, era il nome del primo ufficiale del “Pequod”,  il logo è una sirena  a due code stilizzata, i colori sono  bianco e verde.

Negli Stati Uniti è considerato luogo di ritrovo per giovani, qui a New York è l’approdo sicuro per gli appassionati di internet, i freddolosi, i disorientati e i deboli di vescica.

Mi spiego: Innanzitutto è uno dei pochi luoghi dove la rete wireless consente il  collegamento internet gratuito a cellulari e notebook,
Bisogna sfatare il mito  che in America la rete wi-fi sia onnipresente  e gratuita, non è vero, funziona come in Italia, le migliaia di reti presenti in città sono protette salvo alcuni luoghi istituzionali, qualche piazza e, appunto, tutti gli Starbucks.
Dentro questi locali stazionano quindi gruppi  di giovani e meno giovani intenti a navigare e chattare al modico costo di un cappuccino, che tanto modico poi non è in se per se, se non in relazione ai servizi aggiunti, si vai dai tre dollari in su.

Altro servizio aggiuntivo che gli Starbucks offrono in inverno è la temperatura ambiente che consente di riparare le estremità dal freddo pungente della metropoli, il personale è giovane e disponibile, non rompono le balle se con un caffè ce ne stiamo seduti per ore, stanno dalla nostra parte.

Questa catena funziona bene anche come luogo di appuntamento, punto di appoggio, ovvero come non perdersi nella grande città andando da uno di questi Starbucks all’altro.
E poi quando hai finalmente capito come è fatto un “cinnamon dolce latte” e l’hai pure imparato a pronunciare ti ci attacchi indissolubilmente   e te lo puoi ordinare in ogni posto, è sempre quello, fa parte delle piccole certezze della vita quotidiana.

E vogliamo parlare dei bagni ? sembra che in città non esista l’obbligo dei servizi igienici nei locali pubblici, quindi se si ha un bisogno urgente di tipo collettivo familiar-turistico e pensiamo di entrare in un bar qualunque e al costo di un caffè lungo o di una coca andare in bagno in cinque a intasare il water siamo sulla cattiva strada. Moltissimi locali non dispongono di bagno, o fanno finta di non disporne, è quindi sempre bene chiedere se è presente prima di ordinare, altrimenti grazie lo stesso.
Gli Starbucks invece hanno i restroom e sono a disposizione. Grandiosa sicurezza quando si è fuori per strada dalla mattina alla sera. A proposito restroom è una delle parole fondamentali da imparare, non usare dizioni tipo wc, toilet, water, salle de bain o ritirata, non capirebbero.

Sono tante le catene di caffetterie a New York, magari più buone o più raffinate ma gli Starbucks hanno questa poliedricità di funzioni, questa capacità di attrazione, questa popolarità universale che gli altri non hanno.

Appendice degli Starbucks è portarsi il caffè bollente per strada e sorseggiarlo lentamente camminando veloce, attenzione perché si tratta di due movimenti a sincronismo opposto. D’inverno è utilissimo per tenere la mano al caldo e poi fa tanto status symbol portarsi il bicchierone di cartone, è un must di New York,  l’ho fatto anch’io naturalmente, ci mancherebbe anche a costo di fare casino fra tracolla, ombrello, macchina fotografica e guanti.
Insomma un approdo, un riferimento, una stazione di posta, un faro nella notte.
Per fortuna New York è piena di Starbucks, oltre duecentocinquanta, piazzati in tutti i punti strategici, quindi anche per noi turisti è facile darsi un appuntamento ed ordinare con noncuranza un Caramel frapuccino fingendo di essere  Tom Hanks e Meg Ryan in  You’ve Got Mail – C’è posta per te. E a proposito di polvere di stelle, prossimamente avremo anche un film  diretto da Gus Van Sant: How Starbucks Saved My Life – Come Starbucks mi salvò la vita.
Beh, io non sono ancora a questo punto.

di seguito la versione originale: audio, rumori e musica

Yessssss, we can

ABC delle gare di ballo – aggiornamento – Toilette

Ci risiamo, devo soffermarmi ancora sui bisogni corporali, ma il fatto è che ho sperimentato una nuova perla: gabinetto senza luce e senza chiave.
Si aprono una serie di possibilità affidate al libero arbitrio
A         si fanno le nostre faccende a porta spalancata (frequente) o almeno socchiusa
B         si fanno le nostre faccende al buio

La scelta è condizionata dal livello di pudore intrinseco nella nostra personalità e pure dal tipo di bisogno fisiologico.
A voi la scelta, ma in entrambi i casi dovremo svolgere le nostre funzioni corporali  senza poter chiudere a chiave, e  da qui si apre una nuova serie di alternative
–   si fa sorvegliare la porta da un complice (moglie, marito, passante pietoso) sarebbe l’opzione A1) oppure l’opzione B1) per chi opta per il buio
–   si sta alla sorte non facendo sorvegliare a nessuno (rischio sorpresa) ovvero opzione A2) o B2)
–   ci si siede sulla tazza del cesso tendendo la maniglia fermamente con una mano (vale per maschietti e femminucce) in questo caso è la scelta  B3)
–  si sta in piedi tenendo la maniglia serrata alle proprie spalle (vale solo per i maschietti) opzione B4)
Tutto ciò ovviamente al buio completo

E da qui un’altra serie di incognite valide solo per B3) e B4)
–     se si tiene la maniglia con la mano come si fa a spogliarsi ?
–     siete capaci di spogliarvi con una sola mano ?
–     se si tiene la maniglia con una mano come si fa a pulire quello che si deve pulire ?
–     ce la facciamo con una sola mano ?

Occorre porsi prioritariamente alcune domande filosofiche: tutti i casi B)
–      ci si è premurati di rintracciare la carta igienica in anticipo ?
–      soprattutto esiste carta igienica nelle vicinanze ?
–      saremo in grado di rintracciarla al buio pesto ?
–      dove la si è posizionata ?
Tutto questo tralasciando le aggravanti riportate ai paragrafi Bagni e Body ovvero sulla pulizia ed igiene dei locali e sull’abbigliamento del ballerino medio.

Morale della favola

E’ possibile tenere un rotolo di carta igienica in equilibrio su un ginocchio mentre siamo seduti coi pantaloni del frac abbassati su un cesso fetido completamente al buio intenti a trattenere la maniglia della porta con la mano sinistra nella speranza di fare presto e bene quel che si deve fare quindi terminati i bisogni con una sola mano srotolare la carta igienica (senza aiutarsi con i denti è ovvio) pulire quel che si deve pulire, indi rivestirsi senza sporcare i pantaloni o la camicia e rientrare in pista giusto per un giro di valzer viennese come se  nulla fosse ? (Come si evince si è optato per una B3, una delle più complesse)
Yes we can !

P.S.

Opps, dimenticavo l’ultima possibilità, la più negletta, sfacciata e scostumata: fare le proprie faccende anche le più …. corpose … a porta aperta fregandosene di tutto e di tutti. In tal caso si superano gli inconvenienti del buio e della chiave… si ritorna un poco bambini. Sarebbe una specie di doppia AA) il massimo. Vi auguro di non imbattervi mai in un tipo del genere, .. potreste sentire una vocina che viene dai gabinetti … “babboooo ho fatto ! mi vieni a pulire ?”

La Magione

La Magione
Via Perticaia, 35 – 51030 Serravalle Pistoiese (PT)
tel. 0573.518066www.lamagione.it
Quando si balla  
domenica sera liscio con disck jockey
Prezzo  
12 euro con pizza e bevuta
Pista da ballo  
10 passi x 9 passi
Parcheggio  
Davanti al locale
Dove si mangia  
Si viene per la pizza, il ballo è un extra

Non so neppure io il perché della recensione di questo locale: non è una balera, un dancing, night, casa del popolo o circolo. E’ solo una pizzeria ristorante con prezzi popolari che la domenica sera propone come appuntamento fisso il ballo liscio abbinato alla pizza.
Sarà perché ci siamo capitati in una ventina di lisciomani affamati dell’una e dell’altro in una serata di umore favorevole, sarà perchè ci abbiamo trovato un altro gruppone di malati di ballo come noi, sarà perché la pizza è buona e abbondante e il prezzo contenuto, o perché il personale è cordiale, o perché si trova a metà strada fra la valdinievole e la città, comunque fatto sta che ci siamo stati bene e vale la pena di segnalarlo.
La pista da ballo è parte della sala ristorante, un po’ di sgombero di tavoli et voilà ecco comparire il pavimento a qudrelloni avorio con dieci passi per dieci liberi da intralci.
Non è molto, ma ricordiamoci che non è un locale finalizzato al ballo.
Beh a dire il vero un problemino c’è: si tratta di una colonna portante in cemento che troneggia in mezzo alla pista e che rappresenta un certo rischio per le giravolte, fate conto di avere qualche ballerino ottantenne che si struscia nel mezzo e scansatelo con garbo, anche perché se non scansate vi farete male, cosa che non accade di solito con i ballerini ottantenni immobili che pomiciano.
Ah già,  la musica: non si può pretendere un’orchestra, basta un disck jockey con l’impianto, non so se l’impianto è fisso però è sufficiente per i malati di liscio e del cico cico, ciquito, mambo e chachcacha, insomma dei balletti che si usano fare in gruppo.
Un locale per ballerini accoppiati, infatti  non c’è una frequentazione da sala da ballo, pertanto non ci troverete il partner se non ve lo portare da casa.
Per il resto, via,  la domenica sera ci può stare, è amichevole e non impegnativo.
E poi per dodici euro vi danno pizza, birra dolce e ballo … volete mi’a anche ‘na fettina di ‘ulo cò pinoli, eh ?, come dicono a Livorno.
Mezzo ballerino …..e una quattro stagioni!

PS
Per non farsi mancare nulla al venerdì cacciucco, al sabato pizza e karaoke, pranzo della domenica e tutte le sere pizza. Evvvaiiii !

 

 

Una stagione al Maciucambo

Finalmente terminato  di registrare Una stagione a Maciucambo.

Il romazorosa è finito, sia su carta che in cd, adesso inizia la perigliosa ricerca di estimatori, dicasi editori.
Venti serate nella sala da ballo immaginaria dove il nostro narratore  cerca invano di far breccia nel cuore della bella Mafalda mentre dall’altro lato della strada si sviluppa il sofferto rapporto culi-amoroso (amore e culinaria) tra Sauro e Teresa della ben nota trattoria Sauro e Teresa.
In questi giorni a Radio Danza siamo alla puntata quattordici, finiremo per dicembre e con l’anno nuovo vedremo se ci sarà qualcos’altro.

Questi sono gli interpreti ed i  personaggi fissi:

INTERPRETI                     PERSONAGGI

Maria Teresa Rubani
Adriano Mencarelli
hanno fatto i coniugi Sauro e Teresa della omonima trattoria, Maria Teresa compare in undici puntate, Adriano in sei.
Patrizio Marchetti ha dato la voce a Ermes il proprietario taccagno del Maciucambo in 11 episodi
Patrizia Mazzei
Silvana Perrotta
sono le gemelline tutto pepe  Alba e Luna Tramonti
Monica Biagioni è Mafalda, suo il lungo monologo dell’ultima puntata ed altre brevi battute.
Daniele Marchetti ha dato la voce a Sebastiano Dalì e Saverio Peluso dipendenti emarginati
Gianfranco Lotti ha impersonato Torquato il cameriere con la za-zagaglia
Raffaele Forci ha interpretato Raffa il professore, chi altri avrebbe potuto ?
Salvatore Ternullo è stato l’altro opinionista fisso: Fulvio il finto poeta
Massimo Fantacci è il birichino Sigfrido Gallinacci

Ci sono poi i personaggi che compaiono nelle singole puntate, brevi ma significative apparizioni di alta recitazione (???)

 INTERPRETI                     PERSONAGGI

Agnese Lotti Melissa Finocchi, volitiva ragazza che fa chiacchierare
Andrea Cioni Er Trivella, sciupafemmine finito malamente
Annamaria Laveglia Signora anziana, mamma di Ugo, ama ballare con gli sconosciuti
Annamaria Laveglia La cantante slovena delle Ansambel Iskrice
Antonio Un cliente ciarliero
Enza Muzzicato Una signora infuriata col consorte (volano ceffoni e calci)
Giampaolo Sbragia Nunzio Rapolano, noto trombino della Val di Forfora
Graziana Mariani Irina, l’estetista slovena del piano di sopra (nella puntata 10)
Graziana Mariani Olga Primipara, la dispotica maestra di ballo
Luca Tosi Ugo, figlio di mammà (“ma mammà ..non sta bene !!”)
Maria Grazia Capecchi Edelweiss, detta Delvese, nostalgica nonnina danzante
Mario Magni Aladino, quello della pentola sul fornello
Mario Palmieri Un cliente curioso
Michela Floriana detta “Occhiatina”    (“dò solo un’occhiatina!”)
Michela Irina, l’estetista slovena del piano di sopra (nella puntata 8)
Miriam Accorsi Matilde la cantante dei Canossa (è di Mantova)
Monica Biagioni Fiamma, è in rotta col marito e cerca di sfogarsi in sala
Paola Penelope, rumbista autonoma, più che autonoma, sola
Paola Vecchi La cantante de Trio Carbone
Proto Azzu Brunero Vulcano, alle prese con gli acidi urici
Raffaello Ivo Basile, alias Ivo Nero, petomane solitario
Raffaello Astor Frondizi, guidatore di pulman e ballerine
Regine Odette (“lo conoscete le lac du cignes ?”) un tocco charmant
Roberto Innocenti Rodomiro Ortiz de Ramengo ….. dal baffo nero
Stefano Tasselli Valdo, timidone ma ottimo ballerino di fostrot
Tiziano Gori Un gemello Ruggeri

Qualcuno potrebbe supporre sia stato facile convincere questi signori a mettersi davanti ad un microfono a recitare frasi senza senso, senza neppure conoscere trama e personaggio, ebbene questo qualcuno  …… ha ragione.
Questi interpreti sono stati fantastici e disponibili, docili e entusiasti. Mi hanno accettato “ a scatola chiusa” fidandosi pienamente di me.
A loro dico grazie dal profondo del cuore, mi hanno fatto trascorrere mesi di divertimento puro e genuino, dato una disinteressata prova di amicizia e stima e molti spunti per il racconto.
Spero che il prodotto finito piaccia anche a loro, a me piace da morire !
Del resto non c’è da stupirsi, loro sono veri avanzi di balera !