Una volta capito chi c’era e chi non c’era bisognava rafforzare la determinazione dei partecipanti alla gita, ma il termine gita non era il più appropriato perché dava l’idea della scampagnata “Cara, dove si va a fare il pic-nic domenica ? Ma, andiamo a Santiago caro, portiamo anche i bimbi e il cane. Bene allora portiamo anche la nonna, cara, che ne dici? No, ti prego, la nonna no ! almeno la domenica lasciamola a casa con la rumena. Va bene cara come vuoi tu, amore.”
Decisamente non sarebbe stata una scampagnata e neanche una gita. Ma non si poteva definire neppure un pellegrinaggio perché fra gli umarell serpeggiava un misto di agnosticismo e di scetticismo religioso; piacevano di più camminata, percorso o spedizione sebbene questa si associasse istintivamente coi termini postale, corriere e sda, come dire spedizione postale spedizione per corriere, sda come ….. sda.
Avventura sarebbe stato carino, ma il semplice viaggio era forse il termine più appropriato e anche il più neutro e per questo avrebbe raccolto tutti i significati con i quali ognuno avesse voluto riempirlo.
Viaggio a Santiago suonava bene, ma per fare i moderni fu coniato anche uno slogan in inglese “Road to Santiago” la strada per Santiago.
L’individuazione di un termine appropriato portò via molte energie mentali e molto tempo, che comunque abbondava, e poi mancavano ancora un po’ di mesi e non importava aver fretta, del resto la fretta non è una condizione ideale per l’umarell che ha impiegato tutta una vita a levarsela dalle palle.
Dei molteplici tracciati ufficialmente riconosciuti come “Cammino di Santiago” il prescelto fu quello Portoghese nella versione che attraversa l’interno della Galizia. La quantità di percorso quella necessaria e sufficiente per acquisire l’agognata Compostela ovvero almeno 100 chilometri da percorrere rigorosamente a piedi.
Perché proprio quello è presto detto:
Il percorso è quasi pianeggiante: poco dislivello uguale meno fatica
Pur non essendo il più frequentato è ricco di alloggi e ristori
C’è un agevole collegamento con l’aeroporto di Oporto
Il fatto che il ballerino di liscio che, avendo già la sua bella Compostela di vent’anni prima era considerato il luminare del cammino, decise così perché non aveva voglia di ripercorrere quello francese che aveva già fatto.
Agli altri due andò bene così, bastava andare, ai tre umarell che restavano a casa non gliene importava un fico secco.
In quanto al periodo c’erano da tenere in considerazione alcuni paletti condizionanti:
Il ballerino di liscio ballava per tutto luglio e poi voleva passare l’estate con la moglie, il camminatore insaziabile era appeso alle esigenze di lavoro e di famiglia della nuova compagna, il vecchio forestale avrebbe festeggiato volentieri il compleanno a Santiago e questa data, il 2 ottobre, determinò felicemente la scelta del periodo.
Il ballerino di liscio, che oltre che ballerino era anche uno scrittore in erba e un ex contabile, fece una serie di complessi calcoli che richiesero una settimana di lavoro con carta e penna, calendario e mappe per fare coincidere le esigenze di tutti partendo a ritroso dal quel 2 ottobre e alla fine partorì l’itinerario e le date.
Sarebbe stato l’ultimo tratto del Cammino Portoghese con precisione la parte spagnola da Tui a Santiago, 121 chilometri in sette giorni con un viaggio che sarebbe andato dal 25 settembre al 5 ottobre, perché il 6 ottobre il ballerino di liscio aveva in mente di andare a cena con la moglie a Rivoreta e non voleva mancare.
Messo nero su bianco il viaggio stava prendendo consistenza, non era più un’idea né tanto meno una spacconata.
Il vecchio forestale, che teneva al suo compleanno, diede la spinta decisiva quando insisté per prenotare al più presto i voli di andata e di ritorno.
La mattina del 8 di luglio, mentre allo scalatore dilettante veniva l’infarto asintomatico ed i compagni ancora non lo sapevano, fissarono i biglietti aerei con la Ryanair con coincidenze calcolate al minuto e da allora non si poteva più tornare indietro pena la perdita di ben 114 euro che nel bilancio della pensione è una ragguardevole cifra.
Volo di andata Bologna – Porto, volo di ritorno Santiago – Madrid, notte di bagordi a Madrid e il giorno successivo volo Madrid – Bologna.
E a quel punto il più era fatto: se n’era parlato e pensato, rimuginato e assimilato e si erano anche comprati i biglietti, adesso mancava solo di mettersi in viaggio, ma anche se non fossero mai partiti sarebbe stato comunque un bel passatempo.
Intanto gli altri tre umarell che rimanevano a casa con la moglie avevano smesso di sfotterli e già questo fu un primo successo. E poi iniziarono i preparativi.
continua …