Ancora un anniversario

Eccoci ancora qui ad autocelebrarci: quarto anno di ballo e terzo di blog.

Si, Patriebalere ha tre anni di vita ed ha raggiunto gli 8.400 contatti, più di 2.000 in un anno, ora si punta decisamente ai 10.000.

Le storie si sono arricchite di tre  nuove rubriche
– Mister Sensible – aforismi di un vecchio saggio rincoglionito
– La Congrega delle Battibecche – radionovella in parecchie puntate, solo in versione audio>
– Radionotes da New York – cronache di un viaggio nella grande mela che non c’incastra niente col ballo, in versione scritta e audio.
Altri locali sono stati oggetto di recensione, Milleluci, Brigidino,  Liscio Più, Ponte alle Tavole, Piteccio, La Magione, il panorama della provincia si va completando, sarebbe bello allargare le visite e le recensioni, ma il sabato non si va più a ballare come un tempo, ci stiamo imbolsendo.

Nel 2012, grazie al fortunato incontro con  Emanuele Ledda, giovane ballerino e  illuminato direttore artistico,  c’è stato lo sbarco di Patriebalere su Radio Danza, con una rubrica settimanale “Avanzi di balera” che dal mese di maggio ha trasmesso le puntate di “Una stagione al Maciucambo”  e la immaginaria  Posta del cuore di Ivano LIbanore.
La collaborazione con Radio Danza ha permesso di allargare un poco i confini  del blog verso un pubblico più ampio, si è instaurato un rapporto di fiducia reciproco, stimola nuove idee che loro sono sempre disposti a valutare ed accogliere con entusiasmo.

Nel 2013 la collaborazione continua con un nuovo lavoro “La Congrega delle Battibecche” una radionovella al femminile interpretata con entusiasmo e bravura dalle mie amiche. Sempre il lunedì sera alle 20.30 con repliche il giovedì pomeriggio alle 17.30 e il sabato sera alle 22.00

Ma “Una stagione al Maciucambo” ha raccolto anche un altro piccolo successo: in primavera uscirà in libreria, pubblicato dall’editore Del Bucchia (e badate, non si tratta di edizioni a pagamento eh !). Avremo dunque anche il nostro piccolo libro di storie di ballerini. Evidentemente  a qualcuno è piaciuta la storia della fantomatica balera, speriamo in una buona presentazione e in una favorevole accoglienza dei lettori.

Insomma, che dire, questo doppio impegno di ballerino e scribacchino mi piace, da matti, più ballo e più mi vien voglia di raccontare, e più scrivo di ballo e più mi vien voglia di ballare,
infatti anche il ballo continua quattro anni sono passati dai primi passi in Candeglia e si continua, si continua, si continua, ma queste sono cose personali e non interessano a nessuno.

Per chiudere l’autocelebrazione ripeto parola per parola l’ esortazione dello scorso anno.
Andate a ballare, imparate a ballare, divertitevi e fate movimento a tempo di musica e tra la gente, non ci sono controindicazioni.Se qualche lettore incuriosito vuole capire cosa significa divertirsi  a tempo di liscio e senza impegno può andare il giovedì sera al Circolo Sperone dove i miei amici ballerini si divertono da matti e mostrano i movimenti elementari del ballo.

Se poi  qualcuno volesse veramente imparare a ballare come si deve c’è una sola risposta: Dance Style Academy dei miei grandissimi, fantastici e superlativi maestri Barbara Benedetti, Marco Bartolini e Christian Costa. Il massimo.

Buon Patriebalere a tutti.

QUESTO ARTICOLO SI DSTRUGGERA’ AUTOMATICAMENTE IL 13 MARZO 2013 ….. FINITI ANNIVERSARI FINITE CELEBRAZIONI

Yessssss, we can

ABC delle gare di ballo – aggiornamento – Toilette

Ci risiamo, devo soffermarmi ancora sui bisogni corporali, ma il fatto è che ho sperimentato una nuova perla: gabinetto senza luce e senza chiave.
Si aprono una serie di possibilità affidate al libero arbitrio
A         si fanno le nostre faccende a porta spalancata (frequente) o almeno socchiusa
B         si fanno le nostre faccende al buio

La scelta è condizionata dal livello di pudore intrinseco nella nostra personalità e pure dal tipo di bisogno fisiologico.
A voi la scelta, ma in entrambi i casi dovremo svolgere le nostre funzioni corporali  senza poter chiudere a chiave, e  da qui si apre una nuova serie di alternative
–   si fa sorvegliare la porta da un complice (moglie, marito, passante pietoso) sarebbe l’opzione A1) oppure l’opzione B1) per chi opta per il buio
–   si sta alla sorte non facendo sorvegliare a nessuno (rischio sorpresa) ovvero opzione A2) o B2)
–   ci si siede sulla tazza del cesso tendendo la maniglia fermamente con una mano (vale per maschietti e femminucce) in questo caso è la scelta  B3)
–  si sta in piedi tenendo la maniglia serrata alle proprie spalle (vale solo per i maschietti) opzione B4)
Tutto ciò ovviamente al buio completo

E da qui un’altra serie di incognite valide solo per B3) e B4)
–     se si tiene la maniglia con la mano come si fa a spogliarsi ?
–     siete capaci di spogliarvi con una sola mano ?
–     se si tiene la maniglia con una mano come si fa a pulire quello che si deve pulire ?
–     ce la facciamo con una sola mano ?

Occorre porsi prioritariamente alcune domande filosofiche: tutti i casi B)
–      ci si è premurati di rintracciare la carta igienica in anticipo ?
–      soprattutto esiste carta igienica nelle vicinanze ?
–      saremo in grado di rintracciarla al buio pesto ?
–      dove la si è posizionata ?
Tutto questo tralasciando le aggravanti riportate ai paragrafi Bagni e Body ovvero sulla pulizia ed igiene dei locali e sull’abbigliamento del ballerino medio.

Morale della favola

E’ possibile tenere un rotolo di carta igienica in equilibrio su un ginocchio mentre siamo seduti coi pantaloni del frac abbassati su un cesso fetido completamente al buio intenti a trattenere la maniglia della porta con la mano sinistra nella speranza di fare presto e bene quel che si deve fare quindi terminati i bisogni con una sola mano srotolare la carta igienica (senza aiutarsi con i denti è ovvio) pulire quel che si deve pulire, indi rivestirsi senza sporcare i pantaloni o la camicia e rientrare in pista giusto per un giro di valzer viennese come se  nulla fosse ? (Come si evince si è optato per una B3, una delle più complesse)
Yes we can !

P.S.

Opps, dimenticavo l’ultima possibilità, la più negletta, sfacciata e scostumata: fare le proprie faccende anche le più …. corpose … a porta aperta fregandosene di tutto e di tutti. In tal caso si superano gli inconvenienti del buio e della chiave… si ritorna un poco bambini. Sarebbe una specie di doppia AA) il massimo. Vi auguro di non imbattervi mai in un tipo del genere, .. potreste sentire una vocina che viene dai gabinetti … “babboooo ho fatto ! mi vieni a pulire ?”

Avanzi di balera: quattordicesima puntata

Oggi 8 ottobre alle 20.30 su Radio Danza Italia nuova puntata di Avanzi di balera dove succedono un sacco di cose: scoperto il mistero di Sauro e Teresa con succinte rivelazioni delle gemelline tutto pepe, assemblea e chiacchiere al Maciucambo e rievocazione di storie di corna.
Molti amici prestano le loro voci pettegole e intervengono nel racconto: Adriano, Teresa, Patrizia, Silvana, Massimo, Raffaele, Salvatore, Enza, Proto.
Un attempato congressista richiede sottovoce un aiutino a quelli della posta del cuore ….. lo credo, ha a che fare con una giovane ed esuberante hostess. Ci pensa Romolo a dargli le dritte giuste …….. ma saranno giuste davvero ?????

disponibile anche in podcast

Su Radio Danza

http://www.radiodanza.it/streaming.html

Avanzi balera: tredicesima puntata

Stasera alle 20,30 su Radio Danza Italia –  http://www.radiodanza.it/streaming.html – va in onda la tredicesima puntata di Avanzi di Balera.

Al Maciucambo si festeggia il compleanno delle gemelline tuttopepe Alba e Luna Tramonti (le voci sono delle mie amiche Silvana e Patrizia) e si ricorda la loro storia d’amore in contemporanea con Rodomiro Ortiz de Ramengo, ballerino di flamenco (Roberto) mentre i Coyotes di Massalombarda ci accompagnano con il cha cha cha.

Alla posta del cuore l’amico siculo con tendenza al travestimento, scrive una nuova lettera, questa volta in tono vagamente minaccioso.
Saprà cavarsela Ivano ?
Riuscirà a tenere a freno gli interventi intempestivi di Romolo ? e…. sopratutto ….. riusciranno i nostrii eroi ad evitare il clistere quotidiano ?????

Meno male che si balla !

Sto proprio trascurando il blog ma confesso che questa cosa delle storie per radio mi intriga troppo. Sto a passà interi pomeriggio intorno al mixer ed al microfono a fare vocine e dire scemenze che Emanuele, bontà sua, manda in onda.
A proposito … visto il nuovo look di Radio Danza ? …………. e i diggei ?  ……..
Una meraviglia …..  “come er corpo umano”  direbbe Romolo della posta de cuore.

Intanto rifletto aspettando risposte che non arrivano

L’inganno di internet è che illude che tutto sia a porta di mano, trasfigurando la realtà oggettiva in una virtuale che, appunto, non è proprio reale .

Le amicizie di Facebook per esempio….. ma che razza di amicizie sono? un pubblico di semisconosciuti a cui triturare i marroni con le nostre elocubrazioni sul mondo !

Buongiorno universo  ……. stamattina sono sereno ……(e chissenefrega !)… clicca  e arriveremo a 10.000 mi piace ………(e mi piace cosa ?) ….condivido ………… (???) e poi frasi buttate là come in discorso ripreso del quale il filo  …..
Stavolta mi sono proprio rotto !
È proprio vero che l’amore è cieco (?????)
La vita è un giro (???????)

Mi “taggano” in foto che non mi dicono niente e me le ritrovo sul profilo indissolubili, perennemente legate a me.

Altri pubblicano filmati del cavolo nei quali appaio senza chiedermi neppure il permesso, magari mi pescavano con la ganza
Oggi dieta macrobiotica  ….. esticazzi !
Odio la juve ……… io no !, ma perchè lo dici al mondo ?

Uno dei miei contatti aspetta come un avvoltoio che apra Facebook per mandarmi un ciao hai niente da fare oggi ?” è diventato un tormentone  “Ho da fare ma pure se non avessi un cazzo da fare non starei comunque con te a discutere !

Co sto cavolo di realtà virtuale perdiamo di vista la realtà. C’è gente che ha mille amici sui social network e sta chiusa in casa, da sola.
Si crede di proporre idee interessanti con un clic “invia a…”   e finisce che non ti caca nessuno

E intanto si balla !  e meno male !

Ciao mare

Ciao Sardegna, due mesi di sole spettacolare, lunghe nuotate e perfetto relax.
Un saluto a Francesco Decandia e Sabrina Laconi  grandi ballerini, maestri competenti e cortesi che ci hanno accolto nella loro bella scuola e dei cui insegnamenti faremo tesoro,
Un saluto ai compagni di ballo Gianni e Antonia, Sandro e Grazia, Alessandro e Elena, Alessandro e Laura, Alberto e Antonella e un “in bocca al lupo” per le loro competizioni.
Un saluto a Quirico Bacciu che ci ha come sempre allietato nelle sue serate di musica e un augurio per il suo prossimo cd.
Un saluto, e un grazie, a quelli che si sono sforzati di insegnarci lo scottis ahimè con scarsi risultati.
Un saluto ai ballerini occasionali delle feste paesane sul sagrato della chiesa, volti che diventano familiari settimana dopo settimana e che ritroviamo da un paese all’altro.
Un saluto a Chiodino e alla sua ferramenta ultrafornita che ci salva da tutti i guai.
Un saluto alla mia spiaggia del cuore ed al ginepro che ha reso leggero il sole pomeridiano.
Un saluto alla chiavetta Wind che mi ha mantenuto in contatto col mio mondo di internet.
Un saluto, senza accidenti, al ponte sul Padrogianus con l’augurio di ritrovarlo aperto la prossima volta che capiterò da queste parti.
Ciao ci vediamo  tra un anno ….. o forse prima……chissà

Lezioni di ballo fai-da-te: Can Can

Buongiorno, sono l’architetto e maestro di ballo Isidoro Polvani membro onorario del Foro di Bagno a Ripoli e ideatore del “Metodo di ballo semplificato fai-da-te del maestro e architetto Isidoro Polvani, del Foro di Bagno a Ripoli”.
Mie ardite suffragette, stavolta voglio parlarvi di una danza che sicuramente riporterà il sorriso e l’allegria sui vostri volti velati della malinconia  per questa giornata di pioggia  e nel contempo risveglierà  sentimenti contrastanti in vostro marito quando tornerà a casa la sera stravolto dalla fatica di un massacrante doppio turno in fonderia: il can can.

Il ballo è caratterizzato dall’esibizione delle ballerine che al tempo di una musica molto veloce e cadenzata alzano ritmicamente le gambe, e nel movimento si scoprono e mostrano la biancheria intima sotto le lunghe e ampie gonne e sottogonne  suscitando l’entusiasmo sfrenato degli spettatori.
Il movimento del can-can si compone di una sequenza di quattro passi che si ripetono: la base è costituita da saltelli sul posto, poi nel primo e nel terzo passo si tocca terra con tutti e due i piedi, nel secondo e nel quarto invece con un piede solo, slanciando l’altra gamba verso l’alto: il primo slancio si effettua a gamba piegata, sollevando il ginocchio, il secondo invece a gamba tesa.
Le sequenze sono variabili e le sgambate e possono essere due, tre, cinque a destra e altrettante a sinistra, a chiusura ci si gira dalla parte opposta dando le spalle al pubblico e ci si china sollevando con decisione il gonnellone e mostrando in allegria il posteriore occultato da mutandoni di pizzo della nonna.
Un classico finale di ballo è la spaccata che vi consiglio di eseguire solo se siete allenate e, sopratutto, deve essere impedita ai maschietti sbronzi in vena di emulazione, quantomeno non fatela tentare a vostro marito.
Durante  tutto il tempo del balletto il pubblico ride forte e batte le mani.

Dopo aver inserito nel riproduttore audio un pezzo di can-can si può iniziare.
La prima cosa da rilevare è che si tratta di una danza tipicamente femminile  e che non si esegue da sole ma in un corpo di ballo.
Un corpo di ballo di can-can che si rispetti dovrebbe contare una dozzina di ballerine scatenate, nella logica del nostro metodo semplificato fai-da-te ci accontenteremo di quattro stangone, comprese voi che sicuramente stangone non siete.
Mi rendo conto che non  sarà facile trovare altre tre ballerine consenzienti: provate fra le condomine, le amiche, le commesse del vostro abituale ipermercato o la sera lungo la tangenziale dove bazzicano le moldave e le ucraine. In questo caso, e solo in questo caso, assicuratevi che siano di sesso femminile tramite il permesso di soggiorno o palpamenti diretti.
Trovate le componenti del corpo di ballo, andranno rivestite a vostre spese con piumaggi sulla testa, mutandoni di pizzo, giarrettiere e un gonnellone a più strati di colore rosso scarlatto. Per questo occorrerà che vi facciate prestare la tesserina bancomat dal vostro affezionato sposo.

Per ballare un realistico cancan bisognerebbe essere alte un metro e ottanta e portare tacchi a spillo da quindici centimetri, se proprio non lo siete dovreste adattare calzature  e capigliatura con tacchi tipo trampoli e cofane cotonate di varie misure per arrivare tutte ad un’altezza di circa due metri, tale da sovrastare ed incutere soggezione in tutti i maschi presenti in sala, compreso ovviamente il vostro consorte.

Scopo di questo  ballo è quello  di portare al parossismo l’eccitazione degli uomini presenti attraverso la tecnica del vedo-non-vedo: si sculetta, si alzano le gonne e ci si scianca, ma in pratica non si vede niente perché l’abbigliamento intimo è del tipo  ottocentesco con sottogonne spesse dieci centimetri e mutandoni fino al ginocchio.
Ma è il gesto che conturba le povere ottenebrate menti maschili.

Un aiutino lo possono dare bevande con alto grado di alcool e di assenzio da distribuire generosamente fra i convitati già un paio d’ore prima dell’esibizione, una volta completamenti strafatti faranno fatica  a distinguere le nudità, gli ammiccamenti e perfino la loro mamma.

Memorizzati i passi base, con una solerte applicazione ritengo che sette otto mesi di sciancamenti possano essere sufficienti, bisognerà allora decidersi ad apportare alcune piccole modifiche al vostro grazioso appartamento posto al penultimo piano dell’edificio rivestito a lastre di travertino rosa sull’argine del fiume.

La ricostruzione attendibile del ballo prevede che il corpo di ballo sia su un lato della stanza e gli spettatori dall’altro tutti schierati a sedere, come se foste a teatro, quindi nel nostro metodo fai-da-te dovremo ricreare una calda bomboniera all’interno del vostro salotto. Qualora non disponeste di una sala sufficientemente grande dovremmo fare lo spettacolo in una stanza e mettere gli spettatori nell’altra con una resa tuttavia meno convincente, un’altra interessante soluzione è quella di posizionare il pubblico in salotto e voi con le altre ballerine sul terrazzo, in tal modo le vostre esibizioni potrebbero essere apprezzate anche da coloro che passeggiano sul lungofiume
Bisognerà liberare la sala da tutti e dico tutti i mobili, dove li metterete non è importante, e riempirla di sedie, compreso quelle di cucina, quelle dei vicini, sgabelli, panche, panchine e panchetti, dovreste ricavare almeno una cinquantina di posti a sedere per un buon effetto pubblico. Alle pareti sarebbe bene attaccare manifesti della belle epoque e ritratti di ballerine, se non trovate di meglio incollate pure calendari da gommista con donne nude che fa sempre ambiente osé e aiuta  a creare un clima scollacciato.
Le bibite a base di assenzio, se non trovate l’assenzio utilizzata l’anisetta, dovrebbero essere fornite in sala da conigliette che andrete a reperire in un night del centro. Assieme alle bevande offrite anche sigari e sigarette, in questa ricostruzione è importante fumare e creare un ambiente nebbioso e puzzolente di cicche, questo particolare fra l’altro dovrebbe tornare gradito a vostro marito cui sembrerà di rivivere i vecchi tempi da scapolo.
Infine sul lato dove vi esibirete andrà dipinto un grandioso mulino rosso, il Moulin Rouge appunto  e la vostra ricostruzione sarà perfetta.

E ora, mie splendide e sfiziose sposine, possiamo dare il via alle danze.

Un bel tocco raffinato sarebbe ingaggiare un piccolo gigolò d’oltralpe di cinquanta chili tutto azzimato e vestito in fracchettino nero che appena  il vostro consorte strafatto di stanchezza dal lavoro all’altoforno varca la soglia di casa lo accolga allegramente al grido di “Allons dancer, Vaudou, Cancan, balais, tabouuu, frou frou et voilà le Moulin Rouge“, coprendolo di stelle filanti color fucsia.

Sono sicuro che vostro marito rimarrà senza parole.

E ora, buon divertimento dal sempre vostro
Arch. Maestro Isidoro Polvani

Sanno una sega …loro !

Tutto nasce da questa improvvisa, ritardata e rimandata passione per il ballo.
Marzo 2009: il primo collettivo di ballo da sala, e poi le serate in balera, la passione che cresce, nuovi amici della stessa età con la stessa passione e la stessa voglia di invecchiare sorridendo.
Un mondo misterioso che si dischiude. Così un ballo tira l’altro e un altro ancora e ancora una serata . E poi le lezioni e una nuova scuola e poi le prime gare e le prime scarpe col vellutino, e la scoperta di nuovi orizzonti. “A sessanta anni è tardi”, mi dicono, a sessanta anni si può, rispondo ! Statevene voi sul divano a sorbirvi la tivvu.
Poi il bisogno quasi fisico di scrivere, di raccontare queste emozioni e da qui nel 2010 nasce Patriebalere, il mio blog di piccole storie di ballerini. Nel 2011 una raccolta di novelle mai pubblicata, quest’anno trasformata in un romanzetto rosa in cerca di editore e infine (e perché no?) il gusto di leggere le mie storie, di inventarne di altre, ascoltando il sussurrio della sala da ballo, di farle ascoltare e di intervallarle con la nostra musica e con le voci autentiche dei veri avanzi di balera.  Una timida proposta a Radio Zeta, manco considerato di striscio, neppure una risposta, e poi finalmente ……. Radio Danza.

Adesso non smetto per davvero, né di ballare, né di scrivere, né di raccontare !

Certi vecchi conoscenti mi dicono “carine le storie” , ma neanche le ascoltano, “…però che musiche lagnose”, e neppure sanno cosa si suona il sabato in balera, manco ci sono entrati il sabato sera in balera. Sanno una sega loro !!!!

Avanzi di balera

PATRIEBALERE SBARCA SU RADIO DANZA

Da lunedì 11 giugno alle 20.30 con replica ogni giovedì alle 16 su Radio Danza.it

AVANZI DI BALERA

Un  contenitore di storie semiserie di balere e ballerini

Ideato, scritto e interpretato da

Gianfranco Lotti

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Come si riceve Radio Danza, direte voi ?  ebbene solo su pc o iphone o ipad, niente frequenze radio tradizionali. Siamo avanti noi eh eh ehe